Il progetto Erasmus+ “Cicala Plastic Free-Art!” continua ancora a far parlare di sé, infatti grazie all’accordo con il Museo del Bosco della Sila (MABOS) l’opera realizzata con la plastica di recupero, verrà esposta nel museo a cielo aperto della Sila.
Come già preannunciato su questa stessa testata, dal 21 al 28 ottobre 2022 a Cicala, si è tenuto il Progetto Erasmus+ “Cicala Plastic Free-Art!” avente come tematica la salvaguardia della natura attraverso il corretto smaltimento della plastica e il riuso della stessa.
Un progetto che ha visto coinvolti 40 ragazzi, dai 18 ai 30 anni, provenienti da Spagna, Serbia, Danimarca e Croazia, oltre ovviamente ai giovani italiani. Tra le attività, oltre alla sensibilizzazione della popolazione, è stata prevista una raccolta della plastica abbandonata nei luoghi naturali, la quale poi è stata utilizzata per creare piccoli gadget che sono stati donati ai residenti di Cicala nell’exhibition day nella piazza del borgo.
Ma la plastica raccolta è servita anche e soprattutto per la creazione di una vera e propria opera d’arte grazie alla supervisione di esperti nel settore. Che hanno difatti realizzato un grande orologio a rappresentare il tempo che corre veloce verso il punto di non ritorno del pianeta se si continua a non prendere seri e categorici impegni per la salvaguardia della natura, non a caso il titolo dell’opera è Time is running out.
L’elaborato finale e il progetto in generale è una delle finalità che si prefigge l’Associazione Terra Mater di Cicala che spiega “Progetti come questo fanno solo bene al territorio, sia in termini sociali che culturali. Infatti, riteniamo lo scambio di giovani di fondamentale importanza per raggiungere gli obiettivi da noi prefissati, uno scambio di saperi, di culture, di usi e tradizioni che accrescono nei nostri giovani il sentimento di valorizzare il territorio in tutte le sue sfaccettature. Inoltre i feedback positivi ricevuti da parte dei partecipanti ci spingono a fare sempre di più per questa meravigliosa terra e per la sua gente, allo stesso tempo l’apprezzamento delle nostre aree, e del nostro modo di essere, da parte di ragazzi provenienti da tutta Europa aumenta il senso di appartenenza e ci fa vedere il posto in cui viviamo sotto una luce nuova, che non può far altro che avere risvolti positivi.
Per quanto riguarda l’importante tematica progettuale dobbiamo dire che ci ha colpito in positivo il senso di responsabilità, la sensibilità e l’impegno messo in campo dai partecipanti, i quali non hanno lesinato lavoro e dedizione per il raggiungimento degli obiettivi.
Un ringraziamento particolare va al Museo del Bosco della Sila (MABOS) e al suo ideatore Mario Talarico per aver sposato questo progetto e per aver messo a disposizione un’area del museo per ospitare la scultura realizzata dai ragazzi. Il MABOS è un’importante e affascinante realtà del nostro territorio dove si respira oltre che l’aria buona, arte e bellezza, in cui viene valorizzato il patrimonio naturale della nostra terra attraverso l’arte contemporanea. Un orgoglio del nostro territorio che merita di essere visitato, apprezzato e promosso da parte di tutti noi”.