Si è scatenato un vespaio sui social media, perché molti hanno segnalato che la foto apparsa sul Corriere della Sera non avrebbe nulla a che fare con Soveria Mannelli.
Per la verità, qualche dubbio mi era già venuto questa mattina (domenica, 29 gennaio 2017) quando, più di un amico pescatore era disposto a giurare che la foto fosse stata scattata in Sila, nei pressi della località Verberano, sul Lago Ampollino. Qualcuno è arrivato perfino a descrivermi il percorso per arrivare sul posto: dopo una serie di tre curve da un casello dell’Anas e dal passaggio del fiume Verberano.
In verità, fin dal primo sguardo, la foto mi era sembrata notevolmente ritoccata. E’ evidente che per chi fa il fotografo di professione, lavorare troppo di Photoshop significa squalificarsi come tale e praticare di fatto un’altra professione: quella del grafico.
Ma, trattandosi di una foto amatoriale, inviata a un quotidiano nazionale, non ho obiettato su questo aspetto specifico e mi sono affidato al giudizio degli “esperti” del Corriere che hanno deciso di pubblicarla.
Certo, il fatto che sia stata ritoccata può aver tratto in inganno anche i miei amici pescatori, proprio come ha tratto in inganno me, e potrebbero essere veritiere anche le voci su una fantomatica foto norvegese che sarebbe stata trovata nell’archivio di un fotografo di quelle latitudini.
A questo punto, tutto è opinabile e possibile allo stesso tempo!
Forse però da tutto questo possiamo trarre una lezione. Lasciamo fotografare il nostro territorio ai nostri fotografi. Su ilReventino.it, stiamo appunto collaborando con uno dei più quotati e bravi fotografi della zona, Antonio Renda, del quale abbiamo pubblicato, con il mio commento, già 20 foto sui comuni di Decollatura, Carlopoli, Cicala, Gimigliano, Gizzeria, Motta Santa Lucia, Platania, San Pietro Apostolo, Altilia, Scigliano, Serrastretta, Soveria Mannelli e Tiriolo.
Forse è proprio questa la strada giusta per dimenticare uno strano e increscioso episodio, collocandolo tra quelli – in fondo e almeno per noi – del tutto privi di importanza.
di Raffaele Cardamone