Bianchi – E’ scomparso l’altro giorno a Varese il dottor Francesco Talamo, chimico industriale ed esperto in sistemi di sicurezza. Aveva 85 anni e si è spento nell’ospedale varesino dove era ricoverato da una settimana in seguito a un malore. Talamo era discendente di Antonio Serravalle, noto avvocato catanzarese e scrittore del 1800, la cui storia è legata anche al Comune di Bianchi. Francesco Talamo pur frequentando gli studi classici al Liceo Galluppi di Catanzaro era molto legato a Bianchi e ogni occasione era buona per far ritorno nell’amato paese. Forte dei sentimenti di appartenenza, umile, gentile e colto per la gente della frazione Serradipiro era “Don Franco” tanta la stima, l’affetto e il rispetto dei suoi compaesani. Dalla nobile famiglia è stato punto di riferimento, custode della storia e delle tradizioni. Ogni anno, qualche giorno prima del 13 di giugno, il dottor Talamo da Varese arrivava a Serradipiro per organizzare i festeggiamenti in onore di Santo Antonio, la cui effige è custodita nella chiesa annessa al palazzo Serravalle e poi ceduta gratuitamente alla Curia di Cosenza alcuni anni addietro proprio dal compianto Francesco Talamo. La nota passione letteraria di Talamo, ha indotto lo studioso a pubblicare “La campana di Serradipiro e la diocesidi Martirano” edizioni Nicolini (Varese). Una ricerca storica sui primi insediamenti abitativi nell’alta valle del fiume Corace, il cui ricavato è servito per il restauro dell’altare ligneo del “700” nella chiesa di Serradipiro. Altro testo “Cronache risorgimentali di Antonio Serravalle”. Sottotitolo La battaglia di Maida, il passaggio dei garibaldini dalla provincia di Catanzaro, edizioni Pellegrini. Lo spessore culturale e la passione per la storia lo hanno visto sempre protagonista del sapere, per trasmettere innanzitutto quei valori umani che fanno grande l’uomo. Due anni addietro, a Bianchi presso la biblioteca comunale alla presenza di Talamo, l’amministrazione in occasione della presentazione del libro su Antonio Serravalle, ha voluto rendere omaggio e ricordare il contributo della nobile famiglia Serravalle.