Due comunità piangono il dottore Pietro Mazza, medico di base a Bianchi per circa quarant’anni. Natio di San Pietro Apostolo è scomparso recentemente a solo cinque mesi di distanza della quiescenza anticipata per precarie condizioni di salute. In tantissimi si sono ritrovati nella parrocchia di San Pietro Apostolo dove risiedeva con la famiglia per indirizzare l’ultimo saluto allo stimato professionista scomparso a 66 anni d’età.
Una chiesa gremita di biancari e san pietresi, commossi e turbati per la perdita del medico e dell’amico che ha voluto dare l’ultimo saluto ad una persona molto nota e stimata nel territorio del Reventino e del Savuto, venuto a mancare prematuramente all’affetto della moglie Carmelina, della figlia Francesca e familiari tutti.
Il parroco, nell’omelia ha sottolineato come “Piero” godeva di grande affetto e stima e ribadito <<nella vita è importante giusto amare la famiglia e il prossimo>>. Al cordoglio espresso sui manifesti e social dal sindaco Raffaele De Santis e dell’amministrazione comunale, dalla Pro Loco, associazioni di categoria, colleghi ed altri si è aggiunto quello personale del sindaco di Bianchi, Tommaso Paola e dell’intera comunità che ha sottolineato <<la genuinità, gentilezza, umanità e professionalità dell’uomo e medico che per circa 40 anni si è preso cura della popolazione biancara>>. Riconoscendo, inoltre, al dottore Mazza <<doti di grande altruismo, riservatezza e persona che ha sempre trovato una parola di conforto e sprono per i suoi assistiti, in particolare per gli anziani per i quali si è speso moltissimo sacrificando tempo per la sua famiglia>>.
La professoressa Rosetta Mazza, a nome dell’associazione “Carità e Amore” nel tracciare una breve ma incisiva azione morale e professionale del caro amico ha ricordato << la grande umiltà ed elevata professionalità>> anche per aver salvato la vita a suo padre ed essersi proteso amorevolmente alla cura dei degenti ospiti nella casa “Carità e Amore” dimostrando <<di aver incarnato le caratteristiche di quei due sostantivi , carità e amore, tratti impressi del tuo modo di essere uomo e medico>>. (Sotto pubblichiamo la lettera integralmente).
In tanti avrebbero voluto esternare il loro pensiero per ricordare il dott. Mazza che ha rappresentato un pezzo di storia degli ultimi cinquant’anni del territorio Reventino e Savuto. Medico di famiglia, professionista stimato, specializzato in chirurgia generale con un trascorso anche da sindaco ha riscosso attestati di stima e apprezzamento dai suo pazienti in primis. Unanime il ricordo di accogliere i pazienti col sorriso e gentilezza, grande umanità e dignità, persona corretta, leale e disponibile.
Un medico di “altri tempi” – dicono di lui – che non si è fermato mai difronte al controllo di routine, ma che ha seguito in modo scrupoloso i suoi assistiti.
A Bianchi per primo ospitò presso il suo studio la donazione del sangue promossa dall’Avis locale. Grande la sua energia, la voglia di essere operativo nel modo più concreto, attento com’era ai fatti e poco alle parole. Ai suoi assistiti e agli amici rimane il dispiacere di non averlo potuto vedere godere di quel meritato riposo e serenità cui tutti hanno augurato al momento dalla quiescenza.
Lettera di Rosetta Mazza dell’associazione “Carità e Amore” di San Pietro Apostolo
Caro Piero,
non è facile oggi trovare le parole giuste per esprimere il dolore che ciascuno di noi prova. Sei stato un padre e marito esemplare, sei stato un uomo e un medico amato da tutti per la tua straordinaria umiltà e per la tua elevata professionalità. Oggi, la comunità tutta, ha perso un punto di riferimento. Intervengo per esprimere a Francesca, a Carmelina e a tutti i tuoi cari il cordoglio mio personale e dell’associazione “Carità e Amore”, del direttivo, del personale e degli ospiti che rappresento. Intanto permettimi di dirti grazie per aver salvato la vita a mio padre, allora cinquantenne. È grazie a te che ha potuto vedere il matrimonio dei figli, la nascita dei nipoti e dei pronipoti e godere dell’affetto di tutti i suoi cari. È grazie a te che la nostra famiglia ha scongiurato il rischio di rimanere prematuramente orfana. Ancora, permettimi di aggiungere che averti avuto al nostro fianco nell’associazione è stato un dono di Dio e un grande privilegio. Da subito, hai dimostrato di avere incarnato le caratteristiche di quei due sostantivi, carità e amore, e di averli impressi come tratti distintivi del tuo modo di essere uomo e medico. Diceva Padre Pio ai suoi medici, che senza l’amore le medicine non bastano. Tu sapevi bene quanto questo fosse vero. E ogni giorno abbiamo potuto osservare con quanta carità e con quanto amore ti avvicinavi ad ogni sofferente, per essergli di conforto morale, prima ancora che di sostegno professionale.
Desidero ricordare un episodio, tra i tanti, che dà testimonianza di come Piero intendesse la sua missione di medico. Un giorno, dai servizi sociali dell’ospedale di Catanzaro ci venne segnalata una giovane donna affetta da etilismo in fase terminale. Nessuna struttura voleva accoglierla per la gravità del caso e perché si riteneva che oramai non ci fosse più nulla da fare (era considerata di fatto solo un peso, uno scarto sociale). Piero, non solo fu d’accordo ad accoglierla, ma con la sua pazienza e umiltà e con la sua elevata professionalità, per un anno intero si è preso cura di questa ragazza. Ebbene, la giovane, dopo un anno è guarita tra l’incredulità dei medici dell’ospedale e dei familiari e, addirittura, è stata reintegrata in famiglia.
Ecco. Questo era Piero Mazza. E ancora, nonostante negli ultimi anni sia stato spesso ricoverato, ogni volta che ci vedevamo la sua unica preoccupazione erano i suoi pazienti, che continuava a seguire uno per uno. Moltissimi sarebbero i casi da raccontare, caro Piero. Quanti gli ospiti giunti a noi piagati nel corpo e nello spirito, ai quali hai restituito la salute e, con essa, la dignità. Ma questo è i l momento del raccoglimento, della meditazione in silenzio e della preghiera. E’ il momento di rendere omaggio alla tua memoria con quella serietà, con quella sobrietà alla quale ci hai abituato. Anche quando questa terribile malattia ti ha tolto quanto ti era più caro: il movimento, l’energia, l’autonomia, hai dimostrato una forza d’animo e una dignità davanti alle quali tutti ci dobbiamo inchinare. Nella prova più dura che la vita ti ha riservato, sei uscito vincitore come sempre, perché nonostante tutte le difficoltà, hai lottato mantenendo uno spirito di servizio e di carità che è la piùgrande eredità che lasci ai tuoi cari e a tutti noi.
Caro Piero, oggi noi siamo nel pianto. Ma oggi, in cielo, è la tua festa. Oggi, davanti al Tribunale di Dio, la nutrita schiera dei tuoi ammalati testimonia quanto feconda sia stata la tua vita al servizio del prossimo. Oggi, davanti al Signore, raccogli tutti i frutti di bene che hai seminato su questa terra. Oggi, nel silenzio del cuore, possiamo sentire che anche per te è pronunciata la sentenza riservata ai giusti: venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo, perché i o ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato. Caro Piero, da oggi sei un angelo in cielo. Siamo certi che continuerai a prenderti cura di noi, come sempre. Prega il Signore per noi, perché ci conceda la grazia di vivere nella fedeltà ai nostri impegni, proprio come hai fatto tu, con amore e umiltà. Arrivederci Piero e grazie di tutto. Ci rivedremo al termine del nostro viaggio, quando vinta la morte più nulla ci potrà separare.
San Pietro Apostolo 26/06/2018