C’era da aspettarselo: il centro storico di Belcastro cela reperti archeologici di antichissima memoria.
È di pochi giorni fa l’inatteso ritrovamento, in un sito adiacente il castello, di opere murarie e oggetti risalenti almeno al 200 dopo Cristo. Ci sono evidenze archeologiche e già le stanno mettendo insieme.
Si intravede una cisterna e una cresta muraria. E ancora: monili, ceramiche, frammenti di tegole e ferri di cavallo. Ce n’è abbastanza per ipotizzare la presenza di passaggi segreti e vie di fuga che vanno dall’antico maniero di San Tommaso alle abitazioni circostanti.
Dopo la felice scoperta, celere è stato l’intervento del primo cittadino Antonio Torchia e di altri amministratori belcastresi.
Che stanno coordinando scavi mirati al ritrovamento di altri monili e altre ceramiche della civiltà antica.
Non solo: si stanno già mobilitando al fine di trovare un finanziamento per una campagna di scavi da concertare con la Sovrintendenza e Università di Architettura di Reggio Calabria.
Particolare non secondario: gli anziani del luogo raccontano che l’area adiacente al castello custodisce tante testimonianze di antichi insediamenti.
Belcastro, origine neolitica poi greca e romana, ha tutto per diventare un museo a cielo aperto.
Enzo Bubbo