In occasione della finale di Europa League, I cittadini di Belcastro hanno tifato con trasporto Atalanta. Un’ovvietà, fin qui nulla di strano, se non fosse che il motivo del tifo sactenato per i neroazzurri non era da ascrivere solo al fatto che in campo ci fosse una squadra italiana, ma anche perché nell’organigramma degli orobici figura, come lavoratore e professionista, un figlio del piccolo borgo presilano e non in un ruolo marginale. Il medico sociale dell’Atalanta ha origini belcastresi.
E’ Carmine Poerio, di professione medico sociale. Prima seguiva la squadra Pergolettese, da tre anni il giovane dottore si occupa dell’integrità fisica di Scamacca e compagni e, a giudicare dalle referenze, è uno che ci sa fare, coniugando come pochi capacità professionali con doti umane e relazionali. Carmine Poerio, appena 38 anni, ha studiato presso Università di Pavia, seguendo le orme del papà Pino Poerio anch’egli medico, anch’egli legato a filo doppio al paese affacciato sul Mar Jonio.
Il medico sociale atalantino è nato, vive e lavora nel Nord Italia, ma Carmine Poerio non ha mai reciso il legame indissolubile che lo lega ai belcastresi e a Belcastro dove si reca spesso per riconciliarsi con le sue origini, dove ha amici con cui gioca a calcetto, dove tuttora risiede qualche parente lontano. L’Atalanta di Gasperini, grazie anche all’operatore del preparato atletico di Crotone Mimmo Borelli, gira a mille, corre tanto e sovrasta avversari anche del calibro dei campioni di Germania vede Bayer Leverkusen: un miracolo calcistico dietro cui è palese il contributo prezioso di un medico che porta lo stesso cognome di importanti patrioti belcastresi come Giuseppe Poerio e i figli Alessandro e Carlo.
Quando c’è di mezzo la famiglia Poerio di Belcastro, si scrivono pagine belle della storia dell’Italia.