Fra poco più di 5 mesi, giovedì 7 ottobre 2021, ricorreranno i 450 anni della famosa battaglia di Lepanto
tra la flotta cristiana e quella musulmana per il predominio nel mare Mediterraneo, ma anche per la difesa della fede religiosa. Nel 1571 feudatario di Badolato era il barone Gaspare Toraldo, il quale ebbe un ruolo assai importante nella vittoria europea sull’oriente islamico. Pare che sia stato il primo ad issare la bandiera della coalizione cristiana su una nave ottomana. Per tale gesto eroico e altamente simbolico ebbe poi grande onore nelle corti europee. Pare, altresì, che per ringraziare la Madonna del Soccorso (cui erano state affidate dal papa Pio V le sorti di quello scontro epocale) proprio a Badolato venne eretta la magnifica chiesa, la più grande del borgo, detta del Monastero o di San Domenico ma intitolata proprio alla Madonna del Soccorso. E da allora ogni 7 ottobre si celebra la “Festa della Vittoria” e tanti in paese hanno nome di Vittoria o Vittorio.
Attualmente tutta la cristianità (e in particolare l’Europa) è in fermento per celebrare quel memorabile evento il quale adesso, dati i tempi tendenzialmente ecumenici, ha perso l’iniziale significato di contrapposizione religiosa, sociale ed economica in un mondo che, nonostante gli estremismi e i fondamentalisti, tende al dialogo il più collaborativo possibile nell’àmbito della globalizzazione. In tale contesto dovrebbe essere visto pure il ballo di Capodanno 1998 tra cattolici locali e islamici curdi della nave Ararat, effettuato con slancio ed euforia proprio nella navata della chiesa della Madonna del Soccorso di Badolato come gesto di benvenuto e accoglienza per quei profughi, di solidarietà e fraternità tra i popoli. In quell’evento gli eredi del gruppo locale degli Euro Universal fecero la musica pop-islam inventata nel 1972.
C’è inoltre da evidenziare che il suddetto Gaspare Toraldo apparteneva alla stirpe baronale della vicina città calabro-tirrenica di Tropea, dove ci sono ancora suoi diretti eredi. Fin dal 1982 (quando all’Archivio di Stato di Catanzaro il bibliotecario comunale Domenico Lanciano ha scoperto e fotografato tramite Vittorio Conidi la pergamena del 26 giugno 1454 con cui il re Alfonso d’Aragona ha affidato proprio ai Toraldo il feudo di Badolato, governato poi fino al 1596) si è cercato di fare un qualche gemellaggio a ricordo di tale baronia tropeana e, in particolare, delle gloriose imprese di Gaspare. Forse adesso, nei 450 dalla battaglia di Lepanto, l’occasione è propizia per iniziare un discorso di una reciproca ed utile collaborazione culturale e turistica tra Badolato e Tropea, entrambi città d’arte e di mare conosciute a livelli internazionali.
È quanto auspicano l’Università delle Generazioni e i protagonisti turistico-commerciali di Badolato. Guerino Nisticò e Francesco Leto, esponenti e rappresentanti di tali imprenditori, hanno dichiarato: <<Gli operatori turistici e culturali di Badolato, da tempo attivi nella promozione del borgo e della sua costa su scala nazionale ed internazionale, sempre tra i primi a costruire dal basso ponti collaborativi e sinergie virtuose territoriali e regionali, sostengono l’utile proposta dell’Università delle Generazioni per un gemellaggio turistico-culturale tra Badolato e Tropea. Da tempo si ragionava su questo ed oggi è forse giunto il momento giusto. L’appuntamento del 7 ottobre 2021, in occasione del 450° anniversario della Battaglia di Lepanto, potrebbe essere l’esperimento-prova per costruire un ponte di collaborazione turistica e culturale tra l’antico e glorioso borgo di Badolato e la magnifica Tropea. Una partnership di valore, capace di guardare lontano e di “collegare” Ionio e Tirreno proprio attraverso la Storia e le comuni aspirazioni. Dal 7 ottobre 2021 potrebbe poi partire la promozione e realizzazione futura di una sorta di rievocazione storica di come le comunità di Tropea e Badolato abbiano partecipato, direttamente ed indirettamente ed assieme a Gaspare Toraldo, alla storica e famosa “Battaglia di Lepanto” del 7 ottobre 1571. Un evento da organizzare in entrambi i borghi con una programmazione condivisa, ampia e di alto spessore, capace di creare occasioni di scambio e turismo culturale di qualità durante tutto l’anno>>.