Passare da un modello sociale e culturale basato sulla rendita e il consumo a un modello di società basato sulla qualità della lavoro, mettendo al centro la dignità della persona e il bene comune. Queste in sintesi le sollecitazioni giunte dalla quarantottesima settimana sociale dei cattolici italiani, celebrata a Cagliari nel mese di ottobre, su cui si è incentrata la prolusione dell’arcivescovo di Taranto monsignor Filippo Santoro, presidente delle settimane sociali dei cattolici italiani.
Di fronte a numerosi sindaci del comprensorio lametino, alle autorità civili e militari, il presule ha aperto il dodicesimo anno della scuola di dottrina sociale promossa dalla diocesi lametina soffermandosi proprio sui risultati della settimana sociale di Cagliari che – ha ricordato Santoro – “si è caratterizzata per una serie di proposte concrete sottoposte al governo italiano e all’Europa. Tra queste, abbiamo chiesto al governo italiano una legge che sostenga l’occupazione giovanile, soprattutto nel Mezzogiorno; canalizzare i risparmi dei Piani individuali di risparmio anche verso le piccole imprese non quotate che rispondano ad alcune caratteristiche di coerenza ambientale e imprese sociali; rivedere i criteri degli appalti pubblici passando dal criterio del maggiore ribasso a quello della maggiore dignità. All’Europa abbiamo proposto di eliminare i paradisi fiscali interni e di inserire nello statuto della Bce il parametro dell’occupazione accanto a quello dell’inflazione come riferimenti per le scelte di politica economica”
Un lavoro dignitoso, patto tra le generazioni, una cultura d’impresa che “metta insieme l’imprenditore e i lavoratori come un’unica famiglia”, il bene comune, sono le parole chiave, per monsignor Santoro, dell’impegno sociale e politico dei cattolici che “più che in una riedizione del partito unitario dei cattolici, deve concretizzarsi nell’unità di intenti e di azione sui grandi temi, a cominciare dalla difesa della vita e dalla dignità del lavoro. Per realizzare una società più umana, come ci esorta Papa Francesco, serve una conversione culturale, un cambiamento di mentalità”.
Ad aprire l’incontro, il vescovo di Lamezia Terme Luigi Cantafora che, in vista delle prossime festività natalizie, ha sottolineato come “il senso autentico del Natale cristiano, quello che celebriamo in questa festa, è la fedeltà del Signore ad ogni uomo, la sua continua disponibilità per noi. Egli non ci abbandona mai, anche quando noi siamo distratti dalle fatiche e dalle preoccupazioni quotidiane”.
Don Fabio Stanizzo, direttore dell’ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro, ha illustrato il programma del nuovo anno della scuola di dottrina sociale, che si svolgerà nelle sedi di Lamezia Terme, San Pietro a Maida e Falerna Marina.
Tra gli interventi, anche il dirigente della Regione Calabria Cosimo Cuomo che ha presentato alcuni dei progetti attivati in collaborazione con la diocesi lametina per promuovere sviluppo e occupazione sul territorio.