Il Comitato pro ospedale del Reventino fa conoscere l’ennesimo caso in cui l’ospedale del Reventino è risultato decisivo per salvare una vita umana:
<<Non usa mezzi termini L.C. di Decollatura per raccontare un episodio che l’ha segnata profondamente. Lo fa attraverso una missiva che ci ha consegnato con il chiaro intento di renderla pubblica affinché certe cose si sappiano.
Il manoscritto inizia così: “Un grazie particolare a tutto il personale medico e paramedico dell’ospedale di Soveria Mannelli, che con prontezza e preparazione ha capito la gravità della situazione. Bastava 1/2 ora in più di ritardo nei soccorsi e non saremmo stati qui a scrivere questa storia”.
Poi la signora aggiunge: “Ripeto, ringrazio tutto il personale… i medici cubani, Ornella Palermo, Emilio Pane e gli altri che erano lì ma non li conosco”.
Infine chiude il periodo, sottolineando di aver voluto rendere pubblico il tutto affinché sia da monito a quelle persone del: “meglio che chiuda”. Poi esorta i rappresentanti territoriali e la politica a fare il possibile affinché questo presidio di garanzia “indispensabile” venga potenziato e difeso.
Fin qui il preambolo che apre all’episodio che ha consentito questa apertura appassionata. Così L.C. passa al racconto accaduto il 19 gennaio c.a.:
– sono le 10:30, mio marito L.M. accusa forti dolori al petto con evidente eccessiva sudorazione;
– alle 11:00 con auto propria raggiungiamo l’ospedale di Soveria;
– mio marito viene preso in carico dal personale in servizio dove poco dopo gli viene diagnosticato un infarto acuto del miocardio;
– eseguiti i primi esami, procedono con “trattamento salvavita” (procedimento evidenziato anche dal personale medico del reparto di emodinamica di Catanzaro);
– dopo i trattamenti ricevuti al PS di Soveria si dispone trasferimento in altro presidio;
– in un primo momento si dispone trasferimento in ambulanza, ma essendo demedicalizzata, si opta per l’elisoccorso;
– alle 14:30 l’elicottero si dirige verso l’ospedale Pugliese dove viene sottoposto a una prima angioplastica d’emergenza, poi successivamente ne subirà altre tre.
Finisce qui il racconto della signora, e l’abbiamo voluto riportare nella sua stesura originale. Ma L.C. verbalmente ci ribadisce l’importanza del primo soccorso avuto a Soveria, cosa, ci ripete sottolineataci dai sanitari del Pugliese. Noi speriamo che il messaggio di L.C. vi sia arrivato chiaro attraverso le parole e il sentimento di una moglie che oggi sa che certi aspetti hanno un valore alto e vanno difesi perché presidi di civiltà e atti a garantire quel minimo di servizi a un territorio marginale e complicato>>.