A Tiriolo si è svolto il progetto “Amore folle” che nasce dalla volontà di educare le giovani fanciulle a prendere coscienza delle loro qualità intrinseche morali e caratteriali, per affermare il loro ruolo di DONNA libera e indipendente, dal dominio e dalle violenze di quegli uomini che fraintendono l’amore con il possesso, impedendo alle loro compagne di vita di esprimersi liberamente, opprimendo il loro essere, imponendosi come uomo/padrone che decide cosa debbano fare, come vestirsi e/o truccarsi, quali amiche scegliere, quali attività svolgere e se possono lavorare, realizzando anche le loro ambizioni professionali, oltre al loro naturale ruolo di madre e la scelta di diventare mogli. E’ quanto riporta una nota pervenuta in redazione.
Trasmettere un segnale positivo in un giorno così importante, celebrandolo senza necessariamente far scorrere immagini violente o evocare fatti delittuosi orribili, è parsa fin da subito la maniera più efficace per “fare qualcosa” che determinasse un’inversione di marcia nel prossimo futuro. Partire dall’insegnamento e dalla corretta educazione morale e civile negli adolescenti, è come piantare un germe che, prima o poi, sboccerà e porterà frutto, mutando la situazione odierna; questo pensiero ci è sembrato il modo più idoneo per rendere giustizia a tutte quelle donne che invece non ce l’hanno fatta!
L’evento quindi ha avuto lo scopo di celebrare, la liberazione dal dominio maschile, quando si cela ipocritamente dietro un amore malato; il vero amore è quello che lascia la donna libera di essere sé stessa.
Ideato dalla docente di arte Colacino Rossana, è stato messo in atto il 25 novembre nella casa della cultura di Gimigliano (con il supporto delle docenti del plesso Scalzo Stefania, Scalzo Margherita, Talarico Elisa e Sergi Rosanna) e il 3 dicembre nella casa della cultura di Tiriolo (realizzato dalle docenti Amato Teresa e Colacino Rossana con il supporto delle docenti Perri Alessandra, Chiodo Tonia, Rocca Antonella, Scalzo Margherita e Torchia Rosetta.)
A Tiriolo, in particolare, dopo i saluti istituzionali della dirigente scolastica Maria Rosaria Maiorano e del consigliere comunale con delega alla cultura Luigi Guzzo, sono intervenute Aurora Puccio, in rappresentanza della cooperativa sociale CO.RI.S.S. di Tiriolo e Fiorella Cannatà, sezione ANPI di Tiriolo.
I veri protagonisti sono stati gli alunni delle classi seconde e terze scuola secondaria di primo grado che si sono cimentati nella lettura di versi, frammenti, composizioni, ballo e canti inerenti all’argomento in oggetto. I testi sono stati estrapolati dal libro “Malamore” di Anna Macrì (scrittrice, attrice e drammaturga). Rosina, Cristina, Rita, Marta, Francesca, Sabrina, Manuela, Giovanna sono le protagoniste (interpretate dagli alunni del plesso dei Tiriolo) dei racconti che ci propone l’autrice. Donne abusate, violentate psicologicamente e fisicamente. Vite spezzate che non ritroveranno più la serenità di cui sono state private, perché vittime si rimane per sempre. Eppure donne che trovano la forza di ribellarsi alla tradizione che le vorrebbe mute e sorde, all’indifferenza al dolore. Perché Anna Macri, il dolore, lo grida con tutta la potenza di cui è capace suscitando un’empatia tale da rimanere tramortiti.
Ad arricchire il tutto c’era l’angolo artistico la mostra fotografica curata sempre dai ragazzi.