E’ una bella giornata di questo caldo inizio di settembre. Il posto invoglia a chiacchierare (siamo da Angela e Giovanni alla Vecchia Fattoria, a Decollatura). Soprattutto all’aperto e seduti a un tavolo a godere del fresco in mezzo ai meravigliosi boschi che cingono l’agriturismo.
Siamo in buona compagnia. C’è un incontro dello staff operativo della rete d’impresa “Calabria in Guscio”, voluto fortemente per lo spirito di coesione che caratterizza l’aggregazione e ben augurale per la ripresa delle attività in questo periodo particolare a causa della pandemia.
La suddetta rete sta cercando di mettere insieme, e ce ne sono già tante, le aziende agricole calabresi che decideranno di investire nella produzione di nocciole, facendo da tramite con il gruppo Ferrero, nello sviluppo del cosiddetto “Progetto Nocciola Italia”, che prevede un contratto di filiera, per l’appunto stipulato con Calabria In Guscio a fine novembre scorso, e che ha l’obiettivo di produrre un frutto di qualità, con una filiera tutta made in Italy.
Ci aspetta il coordinatore della rete, Mario Caligiuri. Con le dovute distanze, non certo per difformità di vedute o altro, ma, purtroppo, per motivi di sicurezza anti covid, iniziamo un’interessantissima conversazione sull’argomento, scoprendo che la Calabria è uno dei maggiori produttori dopo Campania, Piemonte, Lazio e Sicilia.
La Ferrero, attraverso le aggregazioni di produttori, visto il mercato in grande espansione (si prevede nei prossimi 10 anni un fabbisogno industriale raddoppiato di nocciole e anche della loro qualità), punta sull’Italia e, anche sulla nostra regione, che, nell’arco dei 5 anni dalla firma del contratto, dovrà dotarsi di 500 ettari dedicati a noccioleti. Il gruppo della Nutella, acquisterà almeno il 75% della produzione, mentre il restante 25 verrà collocato sul mercato locale direttamente da Calabria in Guscio.
I vantaggi per le singole aziende che, pur non avendo un back ground di produttori agricoli possono tranquillamente aderire alla filiera, sono rappresentati dalla possibilità di usufruire del know how che la Ferrero mette loro a disposizione, con formazione ed eventi divulgativi, più un software gestionale capace di monitorare tutti i dati ambientali dell’impianto. Inoltre c’è l’aspetto, non meno importante, anzi, per certi versi essenziale, del prezzo minimo garantito per tutta la durata del contratto, anche in caso crolli per un offerta troppo elevata.
La rete d’impresa calabrese che si sta delineando, è sotto la gestione della Kalnut srl e, oltre ai vantaggi già elencati, offre altre opportunità agli aderenti. Tra i principali: partecipare a bandi pubblici regionali, nazionali e comunitari; avere maggiore accesso al credito e alle assicurazioni; abbattere i costi di gestione e condividere stoccaggio, strategie di marketing, e commerce e creare un gruppo d’acquisto con maggior potere contrattuale.
Come ci raccontano gli amici di Calabria in Guscio, la Calabria, soprattutto nelle sue tante colline, è sicuramente uno dei territori più vocati alla coltivazione dei frutti in guscio tant’è che si può ipotizzare un’espansione futura fino a 5.000 ha. Non è un caso, quindi, questo ritrovo decollaturese, perché, proprio nelle zone alle pendici del Reventino, potrebbe svilupparsi una catena di produzione molto molto interessante e redditizia.
Staremo a vedere e seguiremo con interesse e curiosità la crescita di questo settore davvero tutto da scoprire.