Un viaggio pregno di autentiche emozioni, luoghi suggestivi, scorci fiabeschi. Una vera e propria spedizione alla Jack London, metaforicamente parlando ovviamente, non per tentare di giungere al tanto desiderato oro, bensì, per “ritrovare” uno scrigno di bellezza plasmato dalla nostra natura, sono questi, solo alcuni dei tasselli di una giornata all’insegna della storia, delle tradizioni e soprattutto all’insegna della realtà. Si… proprio così, perché la Sila è realtà.
Dalla cava dell’Orso, alle prime luci dell’alba, insieme alla gradita compagnia di Eugenio Celestino, presidente della Pro Loco di Camigliatello Silano, di Francesca Tartaglione, al talento poliedrico di Sasà Pellegrino, alla certosina ricostruzione dei diversi aneddoti sui briganti di Eugenio De Simone, e con le preziose chicche sul luogo di Franco Madeo, la piccola “carovana” alla volta della natura ha visitato luoghi incontaminati, luoghi che trasudano di raffinatezza e di storia, da ogni poro possibile.
L’antica arte della raccolta della pece, la fauna presente in questi territorio, le ricostruzioni sui briganti, le tracce dell’orso, seguendo la scia tracciata dal libro “Il diario dell’ultimo orso”, hanno contraddistinto una sorta di “tuffo” in un passato troppe volte dimenticato. In un passato tutto da rileggere, si… perché, la Sila è un libro già scritto, un libro tradotto in svariate lingue, un libro da riscoprire.
La maestosità del bosco di Gallopane, una riserva Biogenetica, con veri e propri grattacieli nel bosco, non è facilmente decodificabile a parole. Il tutto caratterizzato dalla dolce melodia dei ruscelli presenti, una sorta di viaggio virtuale in diversi Paesi del mondo. La Norvegia, il Canada, la foresta pluviale, la bellezza dell’Italia, il tutto tradotto con una semplice parola: La Sila.
Omar Falvo
Giornalista pubblicista