“Ci vorrà il contributo di tutti, affinché la stagione sia positiva”. Lancia questo appello alla popolazione decollaturese il presidente dell’Audace, Vincenzo Falvo che ha incontrato la nostra redazione per parlare del progetto sportivo iniziato 3 anni fa e culminato, al termine di questa strana stagione, funestata dal covid-19, con la promozione in Seconda categoria.
Presidente, un’annata un po’ tormentata, ma con un lieto fine.
“Eh si! Diciamo che, cosa che nello sport non è mai scontata, siamo riusciti nell’intento di rispettare i programmi che ci eravamo prefissi, quando nel 2017, ci siamo sobbarcati l’onere di riprendere in mano l’Audace Decollatura (o ciò che ne rimaneva) dopo anni di assenza dall’ambito agonistico”.
Avevamo scritto proprio su IlReventino.it, giorni fa, di un traguardo da festeggiare che mancava dagli anni ’90.
“Purtroppo si. Quelli furono begli anni. Ora non sarebbe neanche possibile, soprattutto economicamente parlando, ripercorrere quella strada che portò a Decollatura anche calciatori blasonati e la squadra a disputare anche il campionato di Promozione. Il nostro percorso è stato molto diverso. Soprattutto perché abbiamo puntato sulla creazione, innanzitutto, di un settore giovanile consolidato, fino all’avvento del calcio femminile con una squadra di calcio a 5 che ha già disputato due campionati”.
Torniamo al vostro progetto.
“Si. Dalla rifondazione, partita nel 2017, volevamo prima consolidarci come società e come squadra, e il terzo anno puntare al salto di categoria. Fortunatamente il nostro terzo posto di questa stagione e la differenza reti al cospetto dello Scigliano, ci ha spianato la strada, grazie anche alla decisione della LND di cristallizzare le classifiche al momento dello stop per la pandemia”.
E così una nuova sfilata per le vie del paese come ai bei tempi e la possibilità di regalare al pubblico e agli stessi giovani calciatori della sua squadra, un campionato che più si confà al blasone sportivo della Decollatura calcistica.
“Si è stato bello aver vissuto questa esperienza in prima linea, dopo averla più volte vissuta da bambino a fianco di mio padre, allora braccio destro del presidente Amatruda. Oggi, da grande, con una famiglia e da presidente di questa società, provo, non solo gioia per il traguardo sportivo, ma soprattutto orgoglio per il mio paese che, spero davvero, ci possa dare ancora una volta una grossa mano per far sì che l’Audace si asempre più forte”.
La forza, appunto, che nasce da lontano; da una dirigenza che ha lavorato molto e in silenzio. Poche chiacchiere, insomma e molti fatti.
“Si, davvero non penso che ce l’avremmo fatta senza l’apporto di tutti. Da Fabio Scavo e Gianpiero Nicolazzo, a Camillo Bonacci, Antonello Costanzo, Claudio Cardamone, Eugenio Ligotti, Fabio Tramonti, Emilio Nero e Felice Albace, fino ad arrivare al settore tecnico; in primis il mister della prima squadra, Alfredo Pucci, più volte sulla panchina dell’Audace, mister Davide Visciglia e Samuele Anastasio per la scuola calcio, Giacinto Cerra, per gli allievi (dal prossimo anno alla femminile), Angelo Godino che ha guidato le ragazze e, sperando di non aver dimenticato nessuno, il nostro atleta storico, Pino Maruca, preparatore, Carmine Gigliotti, allenatore dei portieri. Citazione particolare anche per chi si è occupato della gestione del nostro impianto sportivo, ovvero Santo Baratta che, soprattutto con i ragazzi, ha avuto molto molto da fare, ma ha svolto il compito in maniera egregia. Nei ringraziamenti, come già detto, non posso non citare chi ci permette di sopravvivere, ovvero i nostri sponsor, tutti indistintamente che davvero ringrazio uno per uno e chi ci ha dato una mano come i N.e.r.s., le Forze dell’ordine e il comune”.
Sembra scontato, ma è stata la squadra la vera protagonista.
“E’ vero. Ma farei un torto a qualcuno parlando dei singoli, però non posso fare a meno di citare il capitano, Ottavio Pupo, il bomber Lorenzo Torchia, che ha dato il suo apporto fondamentale, pur dovendo combattere con molti infortuni e chi, nonostante l’età non più verdissima e alcuni guai fisici e parlo di Sandro Spina, ha dato il massimo riuscendo a far girare la squadra anche nei momenti di difficoltà”.
Vacanze calcistiche anticipate quest’anno, purtroppo, ma l’Audace continua a lavorare anche in quest’estate 2020.
“Come negli anni precedenti, neanche la pandemia fermera la nostra attività. Soprattutto quest’anno che c’è da festeggiare i 100 anni dalla fondazione dell’Audace, avvenuta, secondo un documento ufficiale firmato da tale Giuseppe Gigliotti, nell’agosto del 1920, che diede vita al Circolo Audace. Posso affermare, con certezza, che il 2 agosto ci sarà la grande festa per il secolo di storia, col memorial “Mario Guarnieri” che ogni anno ospita le vecchie glorie del Catanzaro”.
A proposito. Sappiamo da voci filtrate, che in questa III edizione ci saranno grosse sorprese.
“Forse. Ancora non posso anticipare nulla. Spero solo che sia una giornata da ascrivere agli annali della storia dell’Audace”.
Progetti futuribili, invece?
“Il nostro sogno è quello di creare una struttura dove poter ospitare attività tutto l’anno in sicurezza. Il sogno sarebbe il campo grande in sintetico e due campetti al coperto. Vedremo. Non dipende solo da noi”.