Andare a votare non è solo un Diritto. E’ anche un Dovere. Scritto così può anche infastidire Molti degli oltre 17milioni che nel 2022 non sono andati a votare. Perché negli anni gli eletti non hanno corrisposto né agli impegni di fare quanto promesso né ai comportamenti di agire con “dignità e onore”.
L’abbassamento dei livelli etico-morali nella vita pubblica italiana è cominciato da tempo. Ed è giunto ad un punto di grave degrado. Uno degli esempi è oggi nel cerchio delle figure del Governo attuale, come la Santanchè “plurindagata”, accusata di aver “rubato” soldi dell’INPS e rimasta incollata al Ministero. Un altro è quello del sottosegretario Sgarbi.
Costui, costretto alle dimissioni per le gravi contestazioni giudiziarie, viene candidato da Giorgia Meloni, al Parlamento europeo. La Giorgia, ex paladina della “onestà dei rappresentanti del Popolo”, fino a chiedere le dimissioni di avversari solo sfiorati da titoli di giornali. Ora promuove i suoi accusati e sotto processo.
A proposito. Constatavo che quella vantata superiorità morale della Classe dirigente del Nord, da tempo è risultata fasulla. Quattro Presidenti su quattro sono incorsi in comportamenti corruttivi, di abusi e di falsificazioni: Galan, (Veneto), Formigoni (Lombardia), Cota (Piemonte), già condannati, Toti in Liguria sotto inchiesta. Tutti del centrodestra. Ce ne sono anche sull’altro fronte e di altre Regioni. Però vengono fatti subito dimettere. Ci sono troppi casi e continuano. Perché nel costume politico italiano, venuto meno il controllo dei Partiti e mancando una interna selezione, si fa carriera sul piano personale con i peggiori espedienti. Il tutto favorito da impostazioni governative. Dire che le tasse sono un “pizzo di Stato” da parte di un Presidente del Consiglio, stratega delle menzogne, è gravissimo. E’ uno schiaffo agli onesti che corrono a pagarle. E’ uno schiaffone ai lavoratori dipendenti e pensionati che pagano le tasse con trattenute alla fonte, pagando il funzionamento dello Stato anche per conto degli evasori , che tra l’atro sono i primi ad avvantaggiarsi dei servizi e delle agevolazioni statali.
Eppure raccoglie consensi. E su questi aumenta le dosi arrivando in 18 mesi di governo a 19 condoni. In altri Paesi i problemi non mancano. Ma il malcostume politico, in quelli più civili, viene stroncato all’inizio. Per la denuncia di aver copiato un passo di una tesi non dichiarandolo, dimissioni e fine della carriera. Per una omissione nella dichiarazione o falsa dichiarazione di tasse si può finire in galera per anni. Il malcostume si presenta a circuito. Si mostra in alto ed è alimentato dal basso. Perché i corrotti e i corruttori vengono premiati dai consensi elettorali.
Cari mancati elettori, contribuite pure Voi, con la vostra indifferenza e con la sciocca presunzione di fare un dispetto ai “politici”. Loro si giovano della mancata partecipazione. Fanno finta di allarmarsi la sera dei risultati. Poi si guardano bene dal prendere misure che sollecitino la partecipazione. A cominciare da una revisione della Legge elettorale, ultimamente elaborata per corrispondere agli interessi delle Segreterie.. Si cominciò con la legge “porcata” di Calderoli del centrodestra e siamo ancora a quella imposta da Renzi con 7 voti di fiducia del centrosinistra.
Due soggetti carrieristi da cui guardarsi.
Così nell’ultimo trentennio stiamo assistendo, a fronte della crisi dei Partiti e della minore partecipazione, all’esplodere di fenomeni: berlusconismo, renzismo, grillismo, ora melonismo. Parallelamente a questi fenomeni di massa, sono apparsi i personalismi. In ogni tornata elettorale si affacciano figure che, sia pure propugnando qualche giusta posizione, finiscono con l’esaurire la loro presenza in una dispersione di voti e di subitanea scomparsa dalla scena. Perché frutto di aggregazioni contingenti. Attaccano tutti gli altri ma riconducono le argomentazioni, anche quelle condivisibili, alle loro esclusive persone. Vogliono apparire portatori di sante cause. Ma anche quando le cause sono sante, l’incapacità e la presunzione non consentono loro di capire che le battaglie vittoriose sono quelle in cui si sa costruire una forza collettivamente strutturata e nel solco storico di un patrimonio di riferimento. Immergendosi anche nelle contraddizioni e impegnandosi a superarle, non a segnalarle solamente. C’è a sinistra un partito senza il quale non sarà pensabile fermare la deriva destroide. Sta riuscendo a ritrovare il solco della sua storia sotto la nuova guida. In particolare dovrà farlo riscoprendo la sua aspirazione internazionalista e pacifista, sottraendosi alla corsa agli armamenti e affidando all’ONU la soluzione delle controversie tra Stati, come indica l’art. 11 della Costituzione. Non bisogna inventarsi nulla.
Sta ad ogni elettore interessarsi, capire e distinguere. Perché se è vero che i fenomeni sono diffusi, è anche vero che non tutte le forze politiche sono le stesse. E, all’interno delle stesse forze politiche, non tutti hanno comportamenti sbagliati e intenti carrieristi.
L’imminente tornata per l’elezione del Parlamento della UE rischia di pagare un alto prezzo di disaffezione.
Giocano due fattori negativi, quello dovuto all’astensionismo per cause nazionali e quello causato dalle politiche europee rimaste incapaci di corrispondere alle ragioni ispiratrici della sua nascita. Incapacità che si sono rese palesi proprio in due aspetti delicati e di rilevante valenza: politica estera e politiche economiche a finalità sociali.
Tali incapacità sono anche dovute ad una UE che non è riuscita a maturare una sua autonomia. Durante la pandemia, sia pure con scelte di una spesa fuori controllo, ha assunto funzioni di coordinamento, di investimento e di guida che sono risultate efficaci. Di fronte agli scenari internazionali presentatisi negli ultimi tempi non ha invece retto alle pressioni angloamericane, via NATO, restando soggiogata agli interessi geopolitici altrui.
Soprattutto senza prendere alcuna iniziativa nella vicenda dell’invasione dell’Ucraina da parte dell’Esercito russo. E quindi soggiogata anche nelle scelte economiche. Chiusa fin da subito nel ritornello del “C’è un aggredito e un aggressore”. Senza volere capire le cause. Riconducibili alle intromissioni esterne in Ucraina che portarono alla caduta del governo, con un colpo di Stato nel 2014. Senza affrontare le quali non si sarebbe potuto risolvere lo scontro. Senza volere valutare le conseguenze di un conflitto che si sta spingendo verso lo spettro di lancio di testate nucleari. Tattiche o non tattiche, si tratta di ordigni devastanti per vaste aree abitate, dalle conseguenze micidiali per le popolazioni civili. Anche di quelle circostanti. Alcuni studiosi Alessandro Orsini, e Lucio Caracciolo lo ha ripetuto in tante trasmissioni. Rimanendo l’uno deriso, l’altro inascoltato.
Appena Biden disse che la “guerra in Ucraina durerà a lungo” e Boris Jonson dettò a Zelensky i comportamenti da tenere, la UE ha solo saputo ritrovarsi per deliberare 13 pacchetti di sanzioni, di invio di decine e decine di miliardi, di invio di partite di armamenti sempre più sofisticati. Senza alcun controllo di dove finivano i soldi e le armi. Lo stesso Zelensky ha dovuto allontanare diversi altri funzionari e dirigenti, civili e militari. Dopo avere soppresso stampa, partiti e associazioni, nel “democratico silenzio” di UE e Paesi componenti. E’ bastato sempre sottolineare che in Russia si colpiva il dissenso! I due pesi e le due misure, introdotti in Europa dalle direttive angloamericane. In troppe occasioni di conflittualità internazionale, hanno indebolito la stessa funzione di una UE che fosse capace di iniziativa diplomatica per la risoluzione delle controversie rafforzando le sia pure timide deliberazioni dell’ONU.
Niente, la UE ha nascosto le stesse sue aspirazioni originarie. Di unificazione dei popoli europei all’insegna dei Diritti sociali, dei Principi di Libertà e dell’Aspirazione alla Pace. Ha vivacchiato con deliberati contraddittori. Ha disperso in inutili pellegrinaggi i segnali pure positivi, mostrati nel periodo della Pandemia, anche con l’assegnazione di cifre importanti ai diversi Stati per affrontare le diseguaglianze interne con investimenti mirati. In questo stanno mancando gli Stati. Italia compresa, nella quale le diseguaglianze cresceranno alla fine del PNRR, sia per come si stanno utilizzando le somme, sia perché il Governo sfascerà lo Stato con l’Autonomia differenziata.
Non ha funzionato bene.
Ma l’impegno deve essere quello di farla funzionare meglio. Non di smantellarla.
“MENO EUROPA PIU’ ITALIA”, come vuole la Lega? No
Ma— “Una Italia migliore in una Europa migliore”.
Altro che le farneticazioni di un certo Vannacci
Con Lui la Lega ci dice che trovato Uno che risolverà tutto. In Italia, in Europa e, se gli diamo fiducia, anche nell’intero, Senza “battere i pugni sui tavoli” europei, come promettevano di fare la Meloni e i Salvini, E che ora al Governo sono acquiescenti!
Adesso è arrivato Uno che penserà a tutto! Con quale soluzione? “Costituirà una “Decima” e scatenerà l’inferno” , Non si capisce se in preda a fanatismo, a nevrosi o cupa odiosità Si rifà alla “Decima Mas”, una squadra fascista macchiatasi di aver commesso crimini di guerra trucidando civili e partigiani. Guidata da Junio Valerio Borghese. E’ lo stesso che dopo essere stato “graziato” dalla generosità dei Tribunali nel 1970 tentò un golpe di Stato, partecipando al periodo stragista,
Si chiama Vannacci. Generale ancora non degradato e nemmeno posto a riposo anticipato. Venuto alle cronache per avere pubblicato una serie di infinite contumelie, luoghi comuni, affermazioni denigratorie e discriminatorie, su sottofondo razzista e di omofobia.
Il richiamo alla Decima mas la dice lunga su certi ambienti destroidi finora silenti ed oggi minacciosi.
Il problema però non sono le farneticazioni e basta, Sono le farneticazioni che vengono espresse in presenza di scenari già truci.
Questi scenari purtroppo, oggi 6 Giugno 2024, si stanno confermando foschi e carichi di drammatiche sensazioni guerrafondaie.
Il massacro dei Palestinesi si sta consumando nelle ambivalenze del cosiddetto Occidente civile e democratico, che sembra aver dato al Governo ebraico “la licenza di uccidere”. Con il curioso atteggiamento di Biden che da una parte manda armi di distruzione a Netanyahu che gli servono per bombardare la stessa popolazione accampata alla quale lo stesso Presidente USA invia cibi e medicine!
Lo scenario oggi si è reso ancor più cupo per gli atteggiamenti che sta tenendo Macron
In Francia , sulla costa della Normandia si sono festeggiati gli 80 anni dello sbarco degli Alleati contro i fascio-nazisti.
Alla celebrazione non è stata invitata la delegazione della Russia. Un ennesimo grande errore che segnala con quanta ostilità si sta impostando lo scontro contro la Russia, che volente o nolente fa parte dell’Europa, almeno con una importante fetta del suo territorio. Si sono sentite affermazioni senza senso. Alcune ripetute da molti mesi, come quella secondo cui in Ucraina si difende la libertà dell’Europa.
In verità l’Europa – UE non è mai stata minacciata dalla Russia.
Un’altra affermazione storicamente falsa è che lo sbarco in Normandia ha costituito la prima sconfitta dei nazisti. In verità proprio in una trasmissione su La7 durante un approfondimento storico dello sbarco in Normandia e la successiva battaglia si è riconosciuto giustamente come fosse stata la seconda Stalingrado. A sottolineare come le armate fascio-naziste, dopo tante vittoriose avanzate, fossero state inseguite nella ritirata dopo la sconfitta di Stalingrado in Russia, Ricordando anche che la Russia ha contribuito alla vittoria perdendo oltre 25milioni di abitanti.
Anche per questo non avere invitato una delegazione russa nell’occasione della Celebrazione dimostra come questa UE deve recuperare memoria e fare i conti con la sua Storia, per ritrovare le ragioni della sua stessa esistenza.
Sono due aspetti che meritano un approfondimento a parte
Intanto W il Diritto-Dovere del Voto. Da esercitare.
Angelo Falbo