Gennaio si sa, per chi vive in territori montani è il periodo ideale per fare la provvista di maiale!
E così, se si appartiene a quei luoghi, si sarà trascorsa l’infanzia con i nonni, con gli zii, parenti e amici, nelle proprie case, a “fare il maiale. Cioè a partecipare a quella festa collettiva che prevedeva l’uccisione (ahi lui) e la lavorazione del maiale. Un rito più che un lavoro, un modo per riunirsi, passare del tempo insieme e fare scorte per un inverno lungo e freddo!
A pensarle ora queste cose sembrerebbe trascorso un secolo, invece questo accadeva fino a non molti anni fa…. E ora!? Ora il tempo è poco, il modo di vivere e le abitudini familiari nelle nostre case sono cambiate, il clima non è più lo stesso e quest’ultimo fattore non è affatto da sottovalutare.
Ma nonostante questo la tradizione è da tutelare…
Così qualche giorno fa ci ha molto colpito una pubblicità del salumificio Marvella di Tiriolo, in cui l’azienda metteva a disposizione di chiunque volesse cimentarvisi, l’occorrente necessario per vivere o rivivere quell’esperienza affascinante qual è la lavorazione del maiale.
Un fatto insolito per un’azienda produttiva proprio in questo settore! La cosa ci incuriosisce e facciamo due chiacchiere con il titolare, Alfredo De Sio, che ci spiega che lui “in primis ha tenuto molto a che la tradizione non si perdesse e ha investito tanto (anche se in età avanzata) nella sua azienda, coinvolgendo soprattutto collaboratori giovani e tutta la sua famiglia”.
Curioso questo doppio obiettivo: sostenere chi porta avanti una tradizione e muoversi in prima persona a produrre in un settore che sembra sempre di più abbandonato. Così ci racconta ancora il signor Alfredo: “A breve partirà la campagna dall’accattivante nome “Sagra del maiale” dedicata a chi non ha provveduto a realizzare la propria provvista, non solo di carne, ma anche di tutti quei prodotti di trasformazione del suino”.
Da queste parole così appassionate abbiamo proprio la sensazione che ci sia un attaccamento forte ad un sapere e ad una tradizione che nella famiglia De SIO, proprietaria del Salumificio Marvella, si tramanda di generazione in generazione.