Nei giorni scorsi a Tiriolo, nella residenza municipale, si è tenuto un incontro tra sindaci ed amministratori dei Comuni di Gimigliano, Cicala, Amato, Miglierina, San Pietro Apostolo, Serrastretta, Settingiano, Carlopoli e Tiriolo per discutere e concordare eventuali determinazioni in merito a gravi criticità in materia di servizi sanitari, provocate da alcune decisioni assunte dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro.
Nello specifico gli amministratori comunali – come contenuto in una nota pervenuta in redazione – contestano la demedicalizzazione notturna della Postazione di Emergenza Territoriale – 118 di Tiriolo, il Piano di Turnazione delle Postazioni di Continuità Assistenziale del Distretto Sanitario di Catanzaro e alcune criticità concernenti alcuni servizi erogati presso il Polo Sanitario di Tiriolo.
In merito al primo punto i sindaci denunciano con forza il tresferimento, a far data dal primo dicembre 2018, di alcuni medici in servizio presso la PET 118 di Tiriolo, presso altre postazioni prossime alle città. Tale provvedimento, disposto dall’Azienda Sanitaria per una presunta carenza di medici, ha determinato di fatto la demedicalizzazione della postazione medesima, che serve un bacino di utenza di oltre ventimila abitanti.
A parere dei sindaci tale provvedimento, illogico e discriminatorio, vigente dal primo dicembre scorso, penalizza gravemente le popolazioni montane da loro amministrate, distanti dai presidi ospedalieri di Catanzaro e Lamezia Terme, e determina in un territorio che presenta una viabilità tutt’altro che agevole, una diminuzione significativa delle possibilità di sopravvivenza dei pazienti critici che attivano il sistema dell’emergenza.
Passare infatti da un servizio medicalizzato ad un servizio privo di medico nell’ambulanza, soprattutto di notte cioè nella fascia oraria in cui più frequentemente si verificano eventi patologici, significa privare il cittadino-utente della certezza di prestazioni mediche di soccorso appropriate proprio nel momento del maggior bisogno.
I sindaci manifestano poi la loro ferma contrarietà anche riguardo al Piano di Turnazione delle Postazioni di Continuità assistenziale del Distretto Sanitario di Catanzaro, trasmesso ai Comuni interessati solo in data 03.12.2018 con nota prot. 12397 del 14.11.2018.Con la citata nota, infatti, l’U.O. Cure Primarie dell’ASP di Catanzaro, “onde evitare che con l’approssimarsi delle festività si possano verificare eventuali interruzioni nel servizio di continuità assistenziale, a causa di possibili condizioni di malattia dei Signori Medici in turno e, tenuto conto delle difficoltà di reperire Medici sostituti”, predispone un Piano di attività a tutela e garanzia del servizio che genera pesanti disagi all’utenza, in prevalenza anziana, costretta a raggiungere, in caso di mancata copertura di un turno presso le Postazioni SPOKE, postazioni HUB distanti attraverso strade che d’inverno per motivi vari diventano pressoché impercorribili.
Infine gli amministratori comunali si sono soffermati a discutere sulla soppressione presso il Polo Sanitario di Tiriolo, da oltre sei mesi, del servizio di otorinolaringoiatria e sulle lunghissime liste d’attesa per i controlli diabetologici, per le cui criticità chiedono all’Azienda Sanitaria di Catanzaro un intervento risolutivo.
A conclusione dell’incontro, i sindaci e gli amministratori comunali tutti, preso atto che, anziché destinare ulteriori risorse per potenziare i servizi socio-sanitari nei territori montani, finalizzati a favorire l’insediamento e a contrastare lo spopolamento, si assiste giorno dopo giorno a tagli e riduzioni di servizi sanitari di vitale importanza, chiedono al direttore generale dell’ASP Catanzaro un incontro urgente per affrontare e risolvere tutte le problematiche evidenziate e, nel contempo, diffidano il direttore U.O. Emergenza Territoriale 118 dell’ASP di Catanzaro a voler ripristinare con effetto immediato la medicalizzazione h24 della PET 118 di Tiriolo.
Gli stessi amministratori comunali preannunciano che, qualora non dovessero essere ascoltati, faranno sentire le loro ragioni con vigore e sono pronti a mettere in campo anche forme di protesta forti.