“Libertà è partecipazione” cantava il compianto cantautore e poeta Giorgio Gaber. E i comuni di Soveria Mannelli e Decollatura hanno dimostrato una grande volontà di partecipazione e una sensibilità particolare nei confronti dei temi proposti dal Referendum Costituzionale dello scorso 4 dicembre.
I cittadini dei due comuni del Reventino hanno infatti partecipato in massa al voto, con percentuali di affluenza molto vicine a quel 65,47% complessivo, tra voto nazionale e voto estero, che è stato considerato da tutti sorprendente.
In particolare, Soveria Mannelli, con il 64,79%, e Decollatura, con il 63,57%, sono stati appunto i due comuni che hanno votato di più in provincia di Catanzaro, che ha avuto comunque una media superiore a quella calabrese: facendo registrare il 56,71% sul 54,43% regionale.
Questa dimostrazione di maturità e interesse per i temi referendari e per la politica in genere ha contagiato un po’ tutti gli altri comuni dell’area del Reventino-Savuto, che hanno fatto registrare percentuali di affluenza alle urne quasi sempre considerevoli e che riportiamo di seguito.
Per quanto riguarda quelli in provincia di Catanzaro: Carlopoli (61,58%), Cicala (60,72%), Conflenti (53,65), Gimigliano (48,71), Martirano (48,94), Martirano Lombardo (55,31%), Motta Santa Lucia (57,73), Platania (54,07), San Mango D’Aquino (55,80%), San Pietro Apostolo (56,55), Serrastretta (61,48%) e Tiriolo (59,84%).
Per quelli in provincia di Cosenza: Bianchi (53,73%), Colosimi (60,65%), Grimaldi (61,65%), Panettieri (61,58%), Pedivigliano (57,20%) e Scigliano (54,79%). Anche questi superiori o molto vicini alla media provinciale del 55,88%.
E ciò tenendo conto delle tante persone, giovani soprattutto, che non hanno potuto votare sol perché momentaneamente domiciliati, per motivi di studio o di lavoro, in altre regioni d’Italia prevalentemente del centro-nord e che sono stati impossibilitati, per le stesse ragioni, a tornare nei rispettivi comuni di residenza.
E’ stato senza dubbio un bel segnale di risveglio sociale, di voglia di riscatto e di avere voce in capitolo almeno nelle decisioni importanti, come questa in cui si doveva decidere su cambiamenti sostanziali alla seconda parte della Costituzione.
Speriamo che sia stato solo un primo passo verso la consapevolezza di poter contare veramente e riconquistare un ruolo attivo e non più marginale nei confronti delle aree forti del Paese, sfruttando al meglio le nostre risorse, umane, naturali e culturali, proprio come la Costituzione ci invita a fare.