Quando si incontrano storie originali, il tempo smette di precipitare e si resta basiti. Come quella accaduta a Sellia e ai suoi abitanti: tre medici americani hanno letto su web le tante manifestazioni promosse nel borgo medievale e hanno espresso il desiderio di trasferirsi nel piccolo centro del catanzarese per fare volontariato. Jim Smith, Layla Smith e Stan Smith sono tre apprezzati medici statunitensi, rispettivamente reumatologo, pediatra e geriatra. Benché poco più che sessantenni sono da poco in pensione. James e la moglie Layla vivono ad Atlanta, stato della Georgia, Usa. Stan ora si trova in Nuova Zelanda.
Hanno letto delle difficoltà sanitarie in Calabria. Hanno letto ciò che si sta facendo a Sellia in tema di prevenzione e servizi sanitari nell’ ambulatorio e centro prelievi comunale. James, nei giorni scorsi, ha contattato il primo cittadino Davide Zicchinella per asserire che vorrebbe , insieme alla moglie ed il fratello, trasferirsi a Sellia per aiutare la comunità selliese e altre comunità interne facendo assistenza medica volontaria. Tra tanti comuni rurali italiani hanno pensato a Sellia.
Si legge nella missiva partita da Atlanta: “Gentilissimo dottore Davide Zicchinella , mio fratello è un geriatra. Io sono un reumatologo. Mia moglie è una pediatra. Siamo in pensione da poco, ma vogliamo ancora aiutare le persone a vivere una vita sana. Poiché stiamo progettando di trasferirci in un borgo rurale, vorremmo aiutare la nostra nuova comunità facendo volontariato per aiutare gli anziani residenti. Vorremmo conoscere meglio i servizi sanitari per gli anziani residenti in Italia, in particolare quelli in aree rurali. Mi è piaciuto molto il tuo recente post di Facebook che mostra gli angeli per i tuoi cari anziani. Mi sento molto felice di trovare una comunità che ha compassione per i suoi cittadini anziani. Mi piace anche la grande pallina rossa di Natale. È bellissima“.
L’inusuale messaggio dei tre medici americani è passato di bocca in bocca in paese: Sellia è in procinto di scrivere una bella pagina di civismo. Non è la prima.
di Enzo Bubbo