Si arricchisce di nuove opere e di nuovi progetti, Carta, il parco d’arte contemporanea che le industrie grafiche ed editoriali Rubbettino hanno creato all’interno di uno splendido spazio verde prospiciente gli stabilimenti, in memoria del fondatore Rosario Rubbettino, in uno splendido connubio fatto di arte, natura e lavoro.
Saranno ospiti a Soveria Mannelli in una residenza d’artista ricca di momenti di riflessione e di approfondimento culturale Giulio Saverio Rossied Elisa Strinna accompagnati dai primi due curatori del parco Alessandro Fonte e Shawnette Poe.
Giulio Saverio Rossi, nato a Massa nel 1988, vive e lavora a Torino. Ha studiato pittura all’Accademia di Venezia e all’Accademia Albertina di Torino. Il suo lavoro è un ripensamento, in chiave critica, analitica e concettuale, del ruolo odierno della pittura, in contrapposizione alla dimensione del digitale. La pittura come “altro” diventa un luogo di recupero e revisione della storia stessa dell’atto del vedere che, sospeso fra immagine e materialità, apre alla possibilità di una “ecologia dello sguardo”.
È vincitore del Premio Internazionale Generazione Contemporanea, Luiss Business School (2022) e del premio Cantica21 – Italian Contemporary Art Everywhere indetto da MiBACT – DGCC e MAECI – DGSP (2020).
Le sue opere sono state esposte in mostre collettive e musei in Italia e all’estero.
Elisa Strinna (1982, Padova) è un’artista multimediale che lavora con scultura, video, luce e suono. Studiando le infrastrutture che hanno a che fare con l’ipotesi cibernetica – dall’informazione alla biotecnologia- il suo lavoro cerca le interconnessioni che si vanno a produrre tra umanità, natura e tecnologia nell’epoca contemporanea, impegnandosi a mettere in discussione la logica oggi dominante che vede il pianeta come un insieme di materiali da sfruttare all’infinito.
Nelle sue installazioni immersive crea microcosmi, atmosfere organiche e misteriose di origine enigmatica dove sfuma la logica binaria della mente razionale. In questi mondi ibridi, diventa difficile tracciare una separazione tra naturale e artificiale, geologico e umano, spirituale e materiale.
Il lavoro di Elisa Strinna è stato esposto in collezioni e mostre internazionali.
Frutto di questa residenza saranno le opere che verranno presentate durante la prossima edizione del Festival Sciabaca che si terrà la terza settimana di settembre 2023.
Il parco, inaugurato lo scorso 25 settembre 2022, in occasione dei 50 anni di fondazione della Rubbettino, occupa uno spazio di circa 12.500 metri quadrati.
Museo Carta: inaugurazione
Le opere già esposte sono “Time Cutouts” di Rachele Maistrello e Control Beam di Stefan Alber.
Nel parco, la cultura aziendale Rubbettino dialoga con l’arte contemporanea attraverso una collezione di opere permanenti di artisti internazionali, ospitati in residenza a Soveria Mannelli.
Il nome CARTA vuole sottolineare il legame materico che intercorre tra il mondo vegetale e quello della produzione editoriale/tipografica, attraverso la trasformazione della cellulosa in carta come elemento cardine dell’editoria e della tipografia.
Parco Carta è il frutto di un approfondito percorso di riflessione che unisce la visione imprenditoriale di Rubbettino alla direzione artistica di curatori e artisti.
Un progetto in divenire che nel tempo vuole popolarsi di sempre nuovi progetti d’arte, residenze e interventi artistici, come in un ecosistema che si moltiplica e si riproduce e in cui culture, visioni e linguaggi sono come la linfa che nutre tutto ciò che si trova intorno.
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