Venti articoli, una ventata di novità nel disegno di legge, con Delega al Governo per la riforma fiscale, pronta ad investire l’intera industria del gioco pubblico italiano. Il capo III, all’articolo 13, contiene la nuova disciplina dei giochi.
Cosa contiene l’articolo 13
Novità e conferme, verso quella che sarà la riforma generale del gioco italiano, attesa ormai da un decennio. Gli esperti di Gaming Insider non hanno dubbi: “La riforma era attesa da anni. Ora qualche conferma: il modello organizzativo del sistema gioco continuerà ad essere basato sul regime concessorio-autorizzatorio, ma non mancano novità soprattutto a tutela dei giocatori più fragili o ai limiti del patologico”.
E poi novità anche sulla dislocazione territoriale degli esercizi, sui requisiti soggettivi e di onorabilità dei concessionari, focus sul rapporto concessorio, fino alla riserva statale nell’organizzazione e nell’esercizio di giochi, prelievo erariale e partecipazione degli Enti Locali per l’autorizzazione e la pianificazione. Infine, novità anche sul rilascio delle licenze.
“Manovre già in cantiere almeno nelle ultime due legislature sulla riforma del sistema fiscale – proseguono da Gaming Insider – ricordando infatti che nel 2014 l’allora esecutivo aveva ottenuto una delega per realizzare un sistema fiscale equo e trasparente. Ma nel 2015 la delega era scaduta, lasciando inalterate questioni urgenti, su tutte la revisione della disciplina dei giochi”.
Tempora e mores differenti. L’attuale Governo Meloni fa sul serio ed ha già preparato la relazione illustrativa, sottolineando come la riforma sia necessaria anche per la tutela dei soggetti più facili. Che sono a questo punto, de facto, il punto di partenza per la nuova filiera del gioco. Perché le risorse del settore convoglieranno verso la fiscalità generale in pieno stile italiano: lo Stato avrà la riserva per giochi e scommesse, dall’altro lato ci sarà la concessione di servizio in base ad una selezione pubblica.
L’articolo 13 specifica inoltre, al comma 2, che vi saranno misure tecniche e normative per garantire la tutela dei soggetti vulnerabili, anche minorenni: diminuzione dei limiti di giocata e vincita parimenti all’obbligo di formazione degli addetti ai lavori, fino al divieto di raccolta di gioco su competizioni sportive dilettantistiche riservate a minori di diciotto anni. Il tutto verso una maggior cooperazione tra le parti in causa: Stato, Regioni ed Enti Locali.
Nella riforma ancora lotta all’illegale: come cambiano le regole
Il gioco illegale, business da oltre 20 miliardi di euro, è spaventosamente aumentato soprattutto negli anni del Covid e quelli immediatamente successivi. Da qui una morsa sempre più stretta, con regole uniformi su tutto il territorio nazionale. “Si va verso una nuova rendicontazione, con relazioni finali alle Camere sullo stato del settore gioco. Un documento che dovrebbe contenere dati, volumi di raccolta, risultati economici e soprattutto tutela dei consumatori di giochi e legalità” – concludono da Gaming Insider.