Lo scorso 7 ottobre presso il Chiostro – Caffè letterario San Domenico a Lamezia Terme si è svolta la conferenza stampa di presentazione di un progetto culturale sul presbitero – patriota lametino Pietro Ardito i cui dettagli potete conoscerli cliccando QUI.
Io, presente fra il pubblico, mentre ascoltavo gli autorevoli interventi vagavo al contempo con la mente ripensando alla vicenda terrena dell’Ardito e alle vite straordinarie di altri importanti patrioti del comprensorio lametino. Per cui oggi voglio parlarvi per sommi capi di questi uomini che dettero una parte significativa della loro giovinezza al servizio della Causa nazionale, per rendere anche la nostra regione Calabria parte integrante di quel nuovo stato che stavano costruendo diversi intellettuali e la dinastia sabauda a Torino, cioè il regno d’Italia.
Oltre Pietro Ardito conosceremo brevemente anche le vicende biografiche di Carlo Maria Tallarigo, Francesco Stocco, Raffaele Piccoli, Luigi Accattatis, Francesco De Luca, Francesco Fiorentino e Giovanni Nicotera. Premetto che Ardito non avrà rapporti umani stretti con tutti i signori elencati, ma il comune ideale farà si che essi saranno legati fra loro quasi in una comunione mistica, basata sull’amore sviscerale all’ideale di una Italia finalmente unita.
Data fatale per tutti sarà il 1860, e fra poco capirete il perchè.
Pietro Ardito nacque a Nicastro (CZ) nel 1833. Vocazione precoce, nel seminario di Nicastro ebbe per compagni di studi Tallarigo e Fiorentino. Fu ordinato sacerdote nel 1857 dal vescovo reazionario Barberi e intraprese la docenza nel medesimo seminario di grammatica e letteratura italiana. Di idee liberali, incitò i suoi alunni a combattere per gli ideali risorgimentali e partecipando sia nel 1848 alla battaglia dell’Angitola dove vide la sconfitta del generale Stocco e sia nel 1860 a Soveria Mannelli dove Giuseppe Garibaldi spazzò via l’esercito borbonico del generale Giuseppe Ghio.
Francesco Stocco nacque ad Adami di Decollatura nel 1806 da famiglia nobile. Formazione aristocratica prima a Cosenza e poi direttamente alla corte borbonica di Napoli. Nel 1838 s’iscrisse alla setta carbonara di Benedetto Musolino. Scioccato dalla spietatezza con chi i Borboni usarono per stroncare la vita dei patrioti Fratelli Bandiera (1844) e della repressione violenta esercitata nei confronti dei protagonisti dei Moti di Gerace (1847) per il suo essere carbonaro fu arrestato, ma nel 1848 lo ritroviamo a capo dei volontari antiborbonici presso la battaglia dell’Angitola dove fu sconfitto dagli inglesi e dal borbonico Alessandro Nunziante, costringendolo ad andare in esilio a Malta e poi Genova dove conobbe Giuseppe Mazzini e Giuseppe Garibaldi. Da Genova si unì ai Mille e si distinse per coraggio e arditezza nelle battaglie di Calatafimi e Palermo. Sbarcati in Calabria, grazie al suo carisma conquisterà molti volontari calabresi alla Causa risorgimentale assistendo al trionfo di Garibaldi a Soveria Mannelli nel 1860.
Carlo Maria Tallarigo nacque a Motta Santa Lucia (CZ) nel 1832. Anche lui vocazione precoce, formazione e ordinazione presbiterale a Nicastro. Di idee liberali, partecipa volontario nel 1848 alla battaglia dell’Angitola e ritornato in seminario divenne professore di umanità e nominato canonico. Nel 1860 abbondonò definitivamente Nicastro per unirsi con i volontari calabresi a Garibaldi da Soveria e fino alla battaglia del Volturno (26 settembre – 2 ottobre 1860).
Raffaele Piccoli nacque a Castagna di Carlopoli nel 1819. Iscritto nel seminario di Scigliano (CS), venuto a conoscenza delle idee liberali e patriottiche scappò dal seminario per formarsi da autodidatta. Tornò in Calabria nel 1848 per participare alla battaglia della Angitola con Stocco e subito dopo (1849) fuggire nuovamente per combattere a Roma dove stava per nascere la Repubblica Romana di Mazzini. Caduta la Repubblica Romana, nel 1851 è condannato a 30 anni di esilio presso l’isola di Ventotene (LT) dove però riuscì a scappare nel 1860 per raggiungere Genova e imbarcasi con i Mille di Garibaldi in direzione Marsala.
Luigi Accattatis nacque a Bianchi (CS) nel 1838 in una famiglia liberale e antiborbonica, sicchè gli fu impedito di frequentare le scuole e quindi fu costretto a formarsi da autodidatta. Mentre già si faceva conoscere per la sua intelligenza e cultura eccezionale (era già membro fra l’altro della prestigiosa e secolare Accademia Cosentina) nel 1860 partì volontario da Bianchi per raggiungere Giuseppe Garibaldi a Soveria Mannelli.
Francesco De Luca nacque a Cardinale (CZ) nel 1811 in una famiglia colta e liberale. Si laureò a Napoli sia in Fisica che in Giurisprudenza. A Catanzaro intraprese l’attività forense e inizò la stesura di diversi saggi eruditi, di cui alcuni patriottici che gli costarono il carcere nel 1849 sicchè nel 1852 decise di andare in volontario esilio a Parigi. Dalla capitale francese nel 1860 ripartì per ritrovarsi a Genova come stretto collaboratore di Garibaldi che stava per intraprendere la Spedizione dei Mille.
Francesco Fiorentino nacque a Sambiase nel 1834 da famiglia agiata. Studiò presso il seminario di Nicastro senza vocazione religiosa avente per compagni di corso Ardito e Tallarigo, ma lo abbondonò ben presto per studiare Giurisprudenza a Catanzaro. Nel 1860 andò volontario a Soveria Mannelli per conoscere Giuseppe Garibaldi e formulargli il suo convinto sostegno alla epopea garibaldina (non gli fu possibile andare volontario per problemi di salute).
Giovanni Nicotera nacque a Sambiase nel 1828 da famiglia nobile e antiborbonica. Suo zio materno, il patriota originario di Pizzo Calabro (VV) Benedetto Musolino gli trasmise gli ideali liberali e patriottici sicchè con lui condivise l’esperienza dell’Angitola (1848) e il susseguente esilio presso Corfù. Conosciuto a Genova Mazzini lo seguì a Roma per la fondazione della Repubblica Romana (1849). Caduta la Repubblica Romana tornò in esilio a Torino da dove nel 1857 con Carlo Pisacane partì per raggiungere Sapri (SA) e li fomentare una ribellione antiborbonica fra la popolazione che invece li denunciarono. Condannato al carcere duro presso Favignana (TP) nel 1860 sarà liberato da Giuseppe Garibaldi che seguì nella sua risalita vittoriosa in Calabria, quindi anche a Soveria Mannelli.
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Dunque nel 1860 ritroviamo tutti i nostri patrioti (tranne De Luca e Piccoli) a Soveria Mannelli con Giuseppe Garibaldi che sta risalendo la Calabria alla volta di Napoli. Ci piace immaginare che anche per un solo momento questi nostri grandi patrioti si siano potuti scambiare uno sguardo, una parola, una riflessione, nonostante fossero quasi ignari l’uno degli altri.
Ma quale sarà la loro sorte dopo il 1860?
Ardito lasciò Nicastro per insegnare a Spoleto (PE). Qui inizierà a scrivere i suoi libri di filosofia e poesia. Vincitore della cattedra di Estetica presso l’università di Napoli per amore della madre rimasta sola ritornò a Nicastro nel 1887, divenendo direttore del Ginnasio cittadino, Decano del Capitolo Cattedrale e fondatore del giornale liberale Il Risorgimento. Prima di morire a soli 56 anni nel 1889 scrisse la preziosa opera Spigolature Storiche della città di Nicastro.
Tallarigo abbandonò il presbiterato, si sposò a andò a vivere a Napoli lavorando come docente di letteratura e direttore di numerosi giornali liberali. Scrisse diversi libri fra i quali ricordo almeno Compendio della Storia della Letteratura Italiana in tre volumi (1879). Morì a soli 57 anni nel 1889.
Stocco aiuterà ancora Giuseppe Garibaldi in altre battaglie risorgimentali, tanto da divenire uno dei suoi militari più fedeli. Dopo l’Unità Nazionale concluse la regolare carriera militare nel 1863. Trasferitosi a vivere a Nicastro fu eletto deputato per il suo collegio elettorale nel 1861 e nel 1866. Morirà nel 1880.
Piccoli dopo il 1860 fu disgustato da come si stava formando il nuovo stato unitario. Rimasto repubblicano accanito diverrà uno dei leader della resistenza antipiemontese fino a giungere nel 1870 a fondare assieme ad altri idealisti l’effimera “Repubblica di Filadelfia”. Condannato all’esilio presso Malta, ritornato in Calabria gli sarà negata la pensione di ex garibaldino. Povero e disperato si suiciderà a Catanzaro nel 1880.
Accattatis si dedicherà allo studio, l’insegnamento e al giornalismo. Fondò fra i tanti il giornale L’Eco del Savuto. Le sue opere più importanti furono però il Vocabolario del dialetto calabrese: Casalino-Apriglianese (1895 – 1897), assieme a Le biografie degli uomini illustri delle Calabrie (1869 – 1877). Morirà nel 1916 nella sua Bianchi (CS), di cui fu anche per un breve periodo sindaco.
De Luca diverrà uno degli esponenti più importanti della Massoneria italiana (giungerà a divenire Gran Maestro dell’Oriente d’Italia succedendo a Giuseppe Garibaldi) nonchè deputato della Sinistra Storica per il collegio elettorale di Serrastretta (CZ). Morirà nel 1875 a Napoli ma riposa per sua espressa volontà nel cimitero della natia Cardinale (CZ).
Fiorentino dedicherà la sua intera vita all’insegnamento e alla ricerca filosofica di stampo neoidealista. Celebri i suoi libri sulla storia della filosofia che per decenni saranno adottati in tutti i licei del regno d’Italia e di cui farà pubblico apprezzamento nel 1934 il filosofo Giovanni Gentile. Sarà anche deputato, ma sempre eletto in collegi diversi da quello natio di Nicastro (CZ). Morirà nel 1884 a Napoli ma riposa presso il cimitero di Catanzaro.
Nicotera avrà una brillante carriera politica dapprima da deputato della Sinistra Storica e dopo per ben due volte da Ministro degli Interni in governi conservatori. Massone, la sua carriera politica sarà stroncata dal suo coinvolgimento nello scandalo della Banca Romana (1894). Morirà e riposa tutt’oggi a Vico Equense (SA).
Lo sapevi che?
tutti i patrioti da me citati hanno almeno intitolata alla memoria una piazza, una via pubblica, una scuola. Nicotera invece, vista la sua importanza nazionale, annovera anche alla sua memoria diversi monumenti sparsi per diverse città italiane nonchè ha goduto della intitolazione di un Cacciatorpediniere (1928 – 1947) della Marina Militare Italiana.
Per saperne di più?
Non mancano per fortuna libri o citazioni su enciclopedie illustri su questi nostri patrioti. Ve ne segnalo uno per oguno. Su Ardito Raffaele Gaetano, Le idee estetiche di Pietro Ardito, Il Testo Editor, 2013; Su Tallarigo Vincenzo Villella, Trono Altare e Sette nella Calabria Risorgimentale, Stampa Sud, Lamezia Terme, 1987; Su Stocco V. Vilella – G. Masi – A. Bagnato, Dal decennio francese al primo conflitto mondiale: rivoluzione, politica, cultura, a cura di F. Mazza, Rubbettino, Soveria Mannelli 2001; Su Piccoli vedi http://www.gruppolaico.it/tag/raffaele-piccoli/ (URL consultato il 12 ottobre 2020); Su Accattatis vedi https://www.treccani.it/enciclopedia/luigi-accattatis_(Dizionario-Biografico)/ (URL consultato il 12 ottobre 2020); Su De Luca https://www.treccani.it/enciclopedia/francesco-de-luca_(Dizionario-Biografico)/ (URL consultato il 12 ottobre 2020); su Fiorentino A. Bagnato, F. F. e la nuova storiografia filosofica italiana…, in Incontri meridionali, n. 3, 1992; su Nicotera Enrico Borrello, Giovanni Nicotera e la spedizione di Sapri, in Calabria Letteraria, marzo-aprile 1961 (anno IX n. 3-4).
Se si vuole approfondire le loro biografie comodamente dal PC potete consultare gli articoli che scrissi qualche anno fa su di loro ai seguenti link: su Pietro Ardito https://www.lameziaterme.it/un-liberale-talare-pietro-ardito/; su Carlo Maria Tallarigo https://www.lameziaterme.it/carlo-maria-tallarigo-il-garibaldino-spretato/; su Francesco Stocco https://www.lameziaterme.it/francesco-stocco-il-garibaldino-esemplare/; su Raffaele Piccoli https://www.lameziaterme.it/il-patriota-disilluso-raffaele-piccoli/; su Luigi Accattatis https://www.lameziaterme.it/luigi-accattatis-il-padre-del-dialetto-calabrese/; su Francesco De Luca https://www.lameziaterme.it/francesco-de-luca-scienziato-e-maestro-venerabile-calabrese/; su Francesco Fiorentino https://www.lameziaterme.it/il-grande-filosofo-lametino-francesco-fiorentino/; su Giovanni Nicotera https://www.lameziaterme.it/giovanni-nicotera-il-super-ministro-della-polizia-sabauda/
Leggi tutti gli articoli di Matteo Scalise qui: https://www.ilreventino.it/?s=blabla…storia%21
Se volete comunicare con me per suggerimenti, correzioni, approfondimenti potete scrivere alla seguente mail del giornale [email protected] avente per OGGETTO Blabla…Storia!