Anche quest’anno l’Istituto comprensivo “Corrado Alvaro” di Petronà, dirigente scolastico prof.ssa Isabella Marchio, non rinuncia a un progetto di educazione alla legalità che definire innovativo sarebbe un eufemismo: “Ciak…un processo simulato per evitare un vero processo “.
La misura educativa mira a aprire le porte del Tribunale ai ragazzi e a promuovere un raccordo tra scuola e giustizia.
Il progetto è promosso dall’associazione Ciak – Formazione e Legalità, presieduta dalla dottoressa Roberta Mallamaci ed opera in stretta sinergia con altri Enti e autorità giudiziarie.
Ventisette studenti della scuola secondaria di Petronà hanno scelto il copione “La Tavernetta” e nella terza decade del mese di Marzo raggiungeranno il Tribunale “Francesco Ferlaino” di Catanzaro per proporre la loro performance.
Nel contempo, si stanno esercitando per arrivare preparati all’appuntamento.
Il copione, nel pieno rispetto della privacy dei soggetti interessati, prende spunto da casi giudiziari purtroppo molto diffusi: i discenti petronesi hanno scelto di inscenare vicende che hanno ad oggetto il sexting.
Il progetto “Ciak…un processo simulato per evitare un vero processo”, giunto alla IX edizione, coinvolge ogni anno alunni delle scuole calabresi di ogni ordine e grado, avendo raggiunto anche i più piccoli nelle primarie.
Oltre 120 scuole coinvolte, con feedback sempre molto positivi in quanto è uno strumento capace di interessare i giovani interlocutori con un approccio coinvolgente e motivante.
Gli alunni della scuola di Petronà che prenderanno parte a “Ciak IX” sono: Arcuri Nicolò, Borelli Claudia, Brescia Romualdo, Bubbo Gioia, Elia Elena, Gallo Martina, Gigliarano Michela, Gigliotti Giuseppe, Lamanna Kathrine, Marino Giulia, Pascuzzi Angelica, Rocca Francesco, Talarico Giulio, Viscomi Vanessa, Anania Alissa, Caligiuri Mario, Cavallaro Francesca, Fuoco Francesco, Gentile Chiara, Grimaldi Angela, Marasco Giulia, Mazzei Aurora, Pascuzzi Sofia, Rizzuti Fernando, Scalzi Bianca, Spinelli Pietro e Talarico Melania.
Ci sono tutti i presupposti per una perfetta simulazione del processo, soprattutto in termini di acquisizione di principi significativi di cui l’associazione Ciak si fa portavoce come valori fondamentali di democrazia, giustizia e libertà e premessa di un cammino condiviso.