La Parrocchia Santi Pietro e Paolo di Petronà non attende inoperosa la ricorrenza del novenario della Madonna di Costantinopoli, in agenda nel paese presilano dal 2 all’11 agosto 2024. Tra testimonianze e concerti, spazio anche alla cultura e, in particolare, alla ricerca storica.
E’ stato pubblicato e verrà presto presentato il testo “La Cona di Petronà: memorie, pietà popolare e preghiere alla madonna di Costantinopoli” a cura di Demetrio Guzzardi editore Progetto 2000 con la collaborazione della parrocchia di Petronà, in particolare con il contributo del parroco don Pasquale Brizzi, anche scrittore e voce di radio Vaticana. Una piccola parte dell’opera religiosa è un vecchio testo della novena riveduta e corretta. Il resto è un`analisi storica, teologica e culturale della devozione mariana in Calabria e in particolare alla Madonna di Costantinopoli, tra cui quella di Petronà che rientra nell`interno di una tradizione devozionale che affonda le sue radici nell’antica capitale dell’impero romano d’Oriente, Costantinopoli appunto.
Il tutto finalizzato a valorizzare il culto mariano alla madonna di Costantinopoli della comunità petronese, oltre che inserire la stessa parrocchia in un circuito culturale e religioso di ampio respiro regionale e internazionale, visto che tale devozione è praticamente diffusa in tutto il mondo cristiano cattolico e ortodosso-bizantino.
Don Pasquale Brizzi non perde di vista le ragioni storiche dell’evento religioso che attende la comunità petronese: “I festeggiamenti della Madonna della Cona non devono avere soltanto una valenza ricreativa, sarebbe riduttivo, ma culturale e di approfondimento delle radici storiche. Il legame tra Santuario della Cona e i fedeli di Petronà è intimo: la pietà mariana per la comunità petronese costituisce la cifra distintiva, l’humus del suo tessuto sociale. Ne sono la prova le numerose edicole votive.”
L’opera “La Cona di Petronà “ è accompagnata anche da un santino che ritrae la statua della madonna di Costantinopoli venerata nell’omonimo santuario di Petronà e sul retro dell’effigie è riportata una preghiera composta dallo stesso sacerdote don Pasquale con tanto di imprimatur dell’arcivescovo della Diocesi di Crotone-Santa Severina Angelo Raffaele Panzetta.
Enzo Bubbo