di Enzo Bubbo –
A Petronà si riscontrano situazioni diverse in merito ad alcune problematiche locali. Riguardo le osservazioni sul regolamento della raccolta legna secca nei boschi sembra vicino l’accordo. Sull’aumento delle tariffe comunali scuolabus e refezione: distanze incolmabili tra le parti e polemiche a iosa tra i genitori degli alunni.
Riunione dagli esiti differenti quella che si è tenuta nella giornata di giovedì 11 aprile 2019, presso il municipio tra i commissari straordinari del Comune di Petronà e una folta delegazione di cittadini petronesi.
Troppo piccola l’aula consiliare per contenere tutte le persone che hanno preso parte all’assemblea indetta per discutere del nuovo regolamento sulla raccolta del materiale legnatico e dell’aumento delle tariffe per la scuola.
Il contraddittorio è stato introdotto dal commissario prefettizio Fabrizio Gallo che ha invitato gli astanti ad avanzare proposte sulle due problematiche, non senza tener conto “dell’imprescindibilità delle regole e delle ristrettezze di bilancio che portano all’aumento inevitabile delle tariffe.”
Tradotto: c’è la volontà di rivedere, nel rispetto delle regole in materia di silvicoltura, il nuovo regolamento sulla raccolta della legna secca, accogliendo in tutto o in parte le istanze presentate dai cittadini in una lunga petizione, come il periodo di raccolta e il quantitativo. Passaggio propedeutico: il parere del Corpo Forestale dello Stato.
Irto di ostacoli insormontabili si è invece palesato il confronto sulle nuove tariffe di scuolabus e servizio mensa. Per lo scuolabus servono almeno 25 euro al mese per ogni nucleo familiare, mentre per la refezione, la maggior parte dei cittadini andrebbero a pagare 2 euro e 50 per buono pasto. Saranno valutati i casi delle famiglie indigenti.
Numeri invisi a un folto gruppo di genitori che non accettano gli aumenti prospettati per il prossimo mese di settembre e le reprimende non le mandano a dire: “ Non c’è stata – hanno asserito le numerosissime mamme presenti alla riunione – l’apertura sperata da parte della Commissione straordinaria nel rivedere le tariffe prospettate per scuolabus e refezione. Troppo alte, non le accettiamo, non pagheremo. Oggi i nostri figli non utilizzeranno scuolabus, non faranno mensa e non rientreranno di pomeriggio: sciopero per protesta. Ogni famiglia arriva a pagare almeno duecento euro in più di scuolabus e quasi il doppio per la mensa. Solo di mensa una famiglia potrebbe pagare anche 600 euro l’anno. E chi ha più figli e non versa in buone condizioni economiche? Le fasce Isee sono poche e gli aumenti colpiscono tutta la popolazione. Non è giusto. Perché tagli solo per la scuola? Non ci sono altre voci da tagliare? Non ci stiamo perché a farne le spese saranno i bambini, perché, così facendo, vengono privati di servizi importantissimi. Il rischio è una scuola classista, in cui vanno solo i figli dei ricchi. Le ricadute sul piano pedagogico, didattico e culturale saranno pesantissime e in chiave negativa. Aumenterà la povertà educativa che è già fuori da ogni limite. A rischio c’è il tempo pieno. Non ci fermiamo qui”.
In altre parole: genitori sul piedi di guerra, commissari irremovibili o quasi perché già sul sito del Comune si poteva intendere che non si escludeva l’ipotesi di rivedere le esose tariffe dopo attenta e approfondita analisi. Se ne riparlerà: non è detta ancora l’ultima parola. All’assemblea era presente, in rappresentanza dell’amministrazione comunale petronese, non solo il vice prefetto Fabrizio Gallo, ma anche il commissario Luigi Scigliano insieme con il responsabile area amministrativa Alessandro Migliazza.