Non sempre se chiami un dovere, risponde un diritto.
Così è per i tirocinanti di inclusione in Calabria: sono numerosi in Calabria, sono molto utili per gli Enti locali, ma sono lavoratori fantasma di cui si parla poco nonostante l’assoluta precarietà in cui vivono con pochi diritti, poche certezze.
Ora a dire basta è anche l’Amministrazione comunale pentonese che auspica una presa di posizione della Regione Calabria.
Scrive in una nota stampa il primo cittadino di Pentone Vincenzo Marino: “Sono dieci anni che i tirocinanti d’inclusione animano un bacino di precarietà diffusa nella nostra Regione, lo fanno senza diritti senza stabilità. Non è bello. E’ ora di dare dignità al lavoro di queste persone e delle loro famiglie. Il loro lavoro è indispensabile in Enti spesso con ataviche carenze di personale.”
Oggi i lavoratori tirocinanti per l’inclusione hanno manifestano sotto gli uffici della Cittadella regionale : auspicano certezze al posto della precarietà.
Enzo Bubbo