Nel rendiconto di fine anno, il Comitato Pro Ospedale del Reventino, presieduto da Antonio Maida, aveva già prefigurato quanto c’era all’orizzonte, ovvero la quiescenza di quasi 15 unità, tra infermieri e tecnici.
In un lasso di tempo di tre mesi l’ospedale perderà operatori pregiati, capaci di far funzionare un apparato, che finalmente dopo anni tornava a segnare numeri in crescita, oltre che riconquistare la fiducia dei cittadini, nel binomio ospedale/territorio.
Day Surgery, Oncologia, Pediatria, Gastroenterologia, Dialisi, Cardiologia/medicina, radiologia, laboratorio analisi; poi, ambulatori: oculistici, otorino, endocrinologia e urologia, oltre che servizi di medicina legale e altro, come il servizio vaccinazioni.
Non poco visto il contesto di declino ormai conclamato del Servizio Sanitario Nazionale, ma sempre poco, rispetto a quello che si potrebbe fare, il tutto sotto la tutela, mai dimenticata, del DG. Perri e del DS Tomasello, oltre che Alessi.
Proprio a quest’ultimi rivolgiamo l’appello affinché stiano vicini alla struttura, in modo da non permettere pericolosi scollamenti dovuti al turnover, con i pensionamenti dietro l’angolo.
Il primo a risentirne potrebbe essere l’Ufficio ticket, visto che prima del 15 febbraio perderà un’unità, è ipotizzabile che l’ufficio ne risenta.
In passato, ci sono stati problemi analoghi, quando il personale si “rifiutava” di esservi dislocato, in un ufficio a dire il vero mai amato dai dipendenti, probabilmente per le responsabilità e lo stress da lavoro.
Altro problema riguarda il Laboratorio analisi, visto che sempre a febbraio un tecnico andrà in pensione e anche in questo reparto gli operatori sono contati.
Si sopperisce con il minimo sindacale, ma spesso saltano i turni o si fanno doppi turni, non si possono erogare ferie o licenze e tutto a scapito di un equilibrio già allo stremo.
Poi, il problema analogo ai due registrati si presenterà in Chirurgia, dove un valente tecnico andrà in pensione; difficile la sua sostituzione e di conseguenza si metterà in discussione il day surgery, che proprio ora stava risollevandosi con la chirurgia generale, plastica, urologica.
Il Comitato Pro Ospedale del Reventino, chiede dunque con forza ai vertici dell’ASP (l’Azienda Sanitaria Provinciale), oltre che al sindaco di Soveria Mannelli Leonardo Sirianni, di attivarsi nei modi e nei termini opportuni per dirimere questa pericolosa ipotesi che romperebbe equilibri con fatica posti in essere.