Per la comunità parrocchiale di Bianchi e Colosimi, presso l’oratorio “San Domenico Savio”, da qualche giorno ha preso il via il Grest (GRuppo ESTivo) un’attività dell’oratorio dedicata ai più piccoli. Sono 104 i bambini e ragazzi che vi partecipano e scesi nel piazzale animati e felici di partecipare all’esperienza formativa e creativa di laboratorio in programma nel corso di due intense settimane.
Un vero e proprio momento rivolto ai ragazzi delle scuole dell’obbligo ed anche ai giovani che, insieme al giovanissimo parroco delle due comunità, don Giuseppe Trotta, e delle due dinamiche monache, suor Elena e suor Luisa affiancate da 54 animatori comprese alcune mamme che hanno contribuito fattivamente e attivamente per condividere una significativa esperienza di vita e di amicizia nel nome di Gesù.
<<Il Grest – spiegano insieme il gruppo di promotori – assume un significato non facile da spiegare se non è vissuto con forza, sentimento e partecipazione.
Per i preparatori il Grest è un momento di crescita soggettiva e personale, in modo aggregativo e che esprime nel contempo anche un alto valore sociale, ma è poi soprattutto un modo ed un’attività concreta per mettersi al servizio del prossimo>>.
Quindici giorni a Bianchi per ritrovarsi a giocare, danzare, ballare, ridere, pregare, cantare, laboratori, drammatizzazione della storia, tornei.
Il tema che porta come trama l’iniziativa di quest’anno è: “L’uomo è custode del Creato”.
In tal senso Dio Padre ha affidato alle mani dell’uomo la capacità e la possibilità di essere dinamico e pienamente laborioso.
<<Attraverso il lavoro – spiegano le suore – ciascuno, dal più grande al più piccolo, può collaborare alla realizzazione di qualcosa di bello per il mondo.
Il lavoro ci permette di condividere con Dio l’opera della Creazione e con l’impegno di custodire il dono inestimabile del creato>>.
Lungo questo percorso, i ragazzi saranno accompagnati dalla storia di Sofia, una bambina curiosa e con la sua vita spalancata alla bellezza della creazione e all’incontro con gli altri. Quattro verbi verranno consegnati da Sofia, come nella trama del racconto: osservare, creare, scambiare, narrare.
Sei le squadre che portano il nome di un mestiere in dialetto biancaro: furnari, gelatari, venduliari, scarpari, zappaturi, muraturi nei cui laboratori si realizzeranno simpatici oggetti con materiale di recupero (cuoio, cartone, plastica…) da portare a casa.
Non mancheranno poi, laboratori dove la creatività e la capacità simbolica del bambino saranno stimolate ad instaurare un dialogo con un albero, a far interviste ad alcune persone impegnate nelle varie professioni sul territorio, a creare un foglio d’informazione.