Pubblichiamo il comunicato stampa pervenuto in redazione e firmato congiuntamente dal presidente, Antonio Maida, e dal vicepresidente, Alessandro Sirianni, del Comitato pro ospedale del Reventino.
Dopo la terza volta in cui il Comitato pro ospedale del Reventino è stato ricevuto al terzo piano della Cittadella Regionale, dove ha sede l’Ufficio del Commissario ad Acta per il disavanzo sanitario, Gen. Saverio Cotticelli, è regolarmente avvenuto l’incontro tra le parti: l’Asp di Catanzaro, il Comitato e i medici dell’Ospedale di Soveria. C’erano i vertici dell’Asp: tra questi il direttore generale facente funzioni, De Luca, il direttore amministrativo, Rizzo, il direttore sanitario POU, Gallucci, il Direttore Sanitario del presidio di Soveria, Tomaino, il responsabile del Pronto Soccorso, Lucchino e il Dirigente della radiologia, Galea. Per il Comitato pro ospedale di Soveria Mannelli, il presidente Maida e il vice presidente Sirianni, oltre che la responsabile del reparto di medicina, Marotta, e il responsabile del laboratorio analisi, Potente. A sovraintendere la riunione è stato il commissario Saverio Cotticelli.
Un incontro auspicato da tempo dal Comitato, che finalmente ha originato il confronto tanto atteso, proprio nell’imminenza dello sblocco del turn over, che da tempo ha imbrigliato ogni iniziativa volta a dipanare la precarietà che rischiava di far saltare tutto. Invece Cotticelli, ha esortato le parti a trovare un punto d’incontro, nelle more di un’economia di scala, che impone una certa cautela. L’ospedale di Soveria Mannelli, non sarà più quella di prima, ma dovrà trovare quella sostenibilità capace di continuare a dare risposte al territorio, nelle more della contingentazione economica, che sebbene tutelata dalla marginalità del territorio, pare dover obbedire al criterio dei costi-benefici.
De Luca ha ribadito l’esiguità del personale, che sebbene utilizzato, deve far fronte a turnazioni difficili che mettono a rischio l’intero comparto. Lo stesso Galea ha fatto presente la mancata attuazione dell’hardware/software che doveva essere la soluzione per una telemedicina ad ampio spettro con la dovuta definizione delle immagini. Il rischio per Soveria esiste soprattutto nella fascia dell’emergenza – e qui le spiegazioni di Lucchino sulla mancanza di personale hanno tracciato un solco – ovvero il Pronto Soccorso, alle prese con defezioni dei medici in organico che ne mettono a repentaglio la funzionalità, oggi in parte superata grazie alla girandola dei medici, alcuni provenienti da Soverato mentre altri sono a tempo determinato. Un rischio che può acutizzarsi soprattutto nel periodo estivo, quando il godimento delle ferie potrebbe inficiarne la risposta nel territorio, dove addirittura i medici della medicina potrebbero essere utilizzati allo scopo. Un espediente che potrebbe decurtare l’unico struttura complessa rimasta nell’ospedale, e mal digerita dagli stessi professionisti locali. Tutto, però, sarebbe scongiurato dall’arrivo di due medici, che frenerebbe la criticità.
Poi si è parlato dei servizi possibili nella struttura montana, tutelata dal DCA 64, di fatto mai attuato nella sua interezza. A giudizio del comitato, tutto potrebbe essere rivisto, per superare questi aspetti, quindi veicolare la medicina verso l’elettività di una lungodegenza allargata, con il solo avamposto di quattro posti per acuti. Fermo restando che i servizi ambulatoriali restino così come sono, riattivando un’ulteriore unità per la fisioterapia, oggi chiusa. Insomma per il Comitato, e non solo, l’Asp è pure di questo avviso, l’ospedale dovrebbe essere caratterizzato soprattutto da servizi ambulatoriali, tra questi: la Pediatria, la Gastroenterologia, il Laboratorio Analisi, la Radiologia, la sala gessi, la Cardiologia, ginecologia, oltre che potenziare il servizio territoriale presente in ospedale, magari con l’aggiunta del dermatologo, che completerebbe i sevizi già in essere: urologia, oculistica, otorino e endocrinologia.
Ma tutto sarà rimandato a venerdì, quando in ospedale le parti, Comitato e Asp, rappresentato dal DS POU, Gallucci, dovranno produrre una progettualità volta a capire cosa sarà possibile per l’ospedale. Un documento che sarà portato al commissario Cotticelli, qualora venga approvato dal Comitato e dall’ASP, e inserito nel nuovo Piano di Riorganizzazione Ospedaliera, che cancellerà il DCA 64. Tutto dipenderà poi dalle risorse disponibili. Intanto buona la prima per il Comitato, anche se solo venerdì si scioglieranno le riserve. Poi le deduzioni del caso, in una battaglia che il Comitato porta avanti da ben 12 anni.