Marco Cozza non ha certo bisogno di presentazioni, per lo meno, non qui in Calabria. Reduce di tantissimi successi, recentemente ha ricevuto il disco d’oro per la carriera. Una carriera brillante che merita di essere raccontata e conosciuta. Così qualche giorno fa l’ho raggiunto per una chiacchierata. Con il suo solito garbo e la sua consueta disponibilità, mi ha accolto, e così, davanti ad un buon caffè, gli ho posto qualche domanda.

D: Questo riconoscimento del disco d’oro alla carriera, cosa ha significato per te?
M.C.: Questo importantissimo riconoscimento, per me significa che tutto l’amore che metto nella mia musica mi è stato restituito. Il disco d’oro viene dall’affetto, dal bene, dalla stima che il pubblico mi dimostra e per un artista non ci può essere cosa più bella di questa. Questo premio è perché il mio pubblico mi vuole bene, probabilmente avverte che anche io voglio molto bene a ciascuno di loro.
D: Il disco d’oro è un grandissimo traguardo. C’è qualcuno che vorresti ringraziare per la tua carriera e a cui magari vorresti dedicare questo traguardo importantissimo?
M.C.: Beh, questo premio, oltre che al mio pubblico, lo dedico alla memoria di Mario Gualtieri. Sono cresciuto al suo fianco per 35 lunghi anni.
D: La tua è stata una carriera ricca di importantissimi incontri. Quali sono quelli che ti sono rimasti maggiormente nel cuore?
M.C.: Oltre a Mario Gualtieri, c’è il maestro Don Backy, veramente una persona straordinaria. Un artista immenso che ha dato tanto alla musica italiana. Sono onorato della sua amicizia e collaborazione. Poi c’è Sandro Giacobbe, un grande artista nonché un amico. Come non citare il maestro Gianfranco Caliendo, voce storica del Giardino dei Semplici. E poi, dulcis in fundo, zio Pino Gigliotti, con il quale tutt’ora collaboro nelle serate estive. Da ciascuno di loro ho appreso molto ed io non finirò mai di ringraziarli. Al primo posto però, tra gli incontri migliori fatti nella mia carriera, metto il mio pubblico, senza il quale non avrebbe senso continuare a fare questo lavoro.
D: Provando a fare leva sulla tua esperienza musicale di questi 40 anni di carriera, se tu dovessi dare un consiglio ad un giovane artista emergente, cosa diresti?
M.C.: Sicuramente il consiglio che mi sento di dare, è quello di non demordere mai, di stringere i denti e di continuare sempre ad andare avanti, perché quando c’è emozione, quando c’è talento, prima o poi esce fuori. Il pubblico lo avverte ed è solo ed esclusivamente il pubblico a fare grande un artista, questo intendo sottolinearlo sempre.

D: Cantante, produttore, artista a 360°. Recentemente hai anche collaborato alla scrittura di una monografia su Mario Gualtieri, vuoi parlarcene?
M.C.: Certamente. Il libro sulla vita di Mario Gualtieri, era proprio un suo desiderio. Si tratta di un viaggio meraviglioso nella vita artistica e privata di Mario. Ringrazio Sergio Crocco, Claudio Dionesalvi e Maximiliano Gualtieri, per aver scritto con me questo libro; ma la cosa importante è che, con il ricavato del libro, verrà aperto un orfanotrofio in Africa che servirà ad accogliere 85 bambini speciali. Sarà un’opera importantissima che porterà il nome di “Mario Gualtieri”, che vive e vivrà sempre in noi e con noi. Quindi invito gli amici che ci stanno leggendo a comprarlo, anche come regalo di Natale.
D: I numeri di vendite discografiche sono pazzeschi. Si parla di 600.000 vendite digitali e 23.000 vendite fisiche dei dischi. Su tik tok cifre bomba. Stai vivendo un periodo straordinariamente favorevole. Di tutto questo sei felice?
M.C.: Assolutamente sì. Sono molto, molto felice. Io faccio la mia musica con grande amore e tutti questi risultati mi emozionano profondamente e mi rendono immensamente felice.
D: Provando a tirare le somme di tutti questi anni di musica, rifaresti tutto da capo?
M.C.: Sì, in campo artistico rifarei esattamente quello che ho fatto. Nella vita personale cambierei qualcosina, ma il resto va bene così io metto sempre con il cuore quindi non mi pento di ciò che ho fatto.
D: Una tua straordinaria cover di un pezzo di Don Backy: “un sorriso”, ti ha spalancato le porte di “Vevo” e da qui non ci si ferma più. Quali sono i progetti futuri?
M.C.: I progetti futuri sono tanti. Per ora ti anticipo l’uscita di un cd firmato Parise/Cozza, tutto da ballare. Poi c’è un lavoro con un’ etichetta discografica Nazionale che sto realizzando, in cui saranno presenti alcuni duetti con cinque cantanti che ho scelto io personalmente. I testi sono di Maria Chiovarelli e le musiche di Elio Cozza. Questo lavoro aiuterà dei bambini africani ad avere una scuola di musica. Per quanto riguarda “Vevo”, e non solo per questo, voglio fare un ringraziamento veramente pieno d’amore a mio figlio Elio. Lui è anche il mio produttore musicale. Tanti successi ottenuti in quest’ultimo anno, per grandissima parte, sono merito suo. Ha saputo consigliarmi e guidarmi in un nuovo modo di fare musica, raggiungendo così un pubblico più vasto. Inoltre, insieme ad Elio, stiamo preparando una tournée in Svizzera per il mese di marzo. In questa occasione riceverò l’onorificenza di Ambasciatore della musica calabrese in Svizzera. Altri progetti ne ho e sono numerosissimi, ma non posso dire altro se non che ci saranno tante, tantissime novità.
E.M.: Grazie per la piacevolissima chiacchierata, Marco. Sono sicurissimo che ci ritroveremo presto a realizzare sul palcoscenico qualcosa di bello insieme.
M.C.: Sono io che ringrazio te per questa bellissima intervista e per la magnifica persona che sei.