All’interno delle iniziative dello School Day “Reventino in festa”, organizzate presso l’IIS “L. Costanzo” di Decollatura, con il pieno coinvolgimento dell’IC “G. Rodari” di Soveria Mannelli e dell’IC Serrastretta, è stato inserito un opportuno momento di riflessione sul futuro delle nostre scuole e della nostra area territoriale.
Il dirigente scolastico Antonio Caligiuri ha fatto gli onori di casa presentando gli ospiti: il vice presidente della giunta regionale Antonio Viscomi, il sindaco di Decollatura Anna Maria Cardamone e il sindaco di Soveria Mannelli Leonardo Sirianni; ma ha anche voluto lasciare spazio ai protagonisti della giornata, gli studenti, chiamando un loro rappresentante, Virgilio Bonacci, a partecipare alla discussione, ricordando che, in una precedente occasione, era stato capace di introdurre l’idea della “Città del Reventino”, riscuotendo un notevole successo.
Tutti i protagonisti hanno così dato vita a un interessante dibattito che ha spaziato delle funzioni della scuola all’azione di supporto che può essere messa in atto dai Comuni, dalle opportunità di sviluppo del territorio del Reventino alle politiche regionali in via di attuazione o di programmazione.
Lo studente Bonacci ha spiegato subito che a suo parere “la Città del Reventino di fatto esiste già, soprattutto per noi ragazzi”, aggiungendo che “a livello sociale siamo un territorio unico che vive come un’unica città.”
Il vice presidente Viscomi ha commentato dicendo che “i comuni con meno di 3.000 abitanti non sono più sostenibili” a causa della mancanza di risorse e ha evidenziato “i tanti benefici di eventuali fusioni”, tra l’altro auspicate dal Ministero dell’Interno. Poi ha risposto alla domanda dello studente Bonacci su quale deve essere il rapporto tra scuola e istituzioni, dicendo che “non può che esserci un rapporto di collaborazione, con un supporto massimo alle autorità scolastiche” e ha anticipato che il primo bando sui nuovi fondi del POR sarà dedicato proprio al miglioramento delle aule delle scuole calabresi.
Sull’argomento, il sindaco Cardamone ha affermato che “lo sviluppo economico non può prescindere da uno sviluppo culturale” e che “la scuola deve essere il cuore pulsante di uno sviluppo armonico e sostenibile.”
Il sindaco Sirianni si è espresso sui piani locali di sviluppo, indicandoli come leve che possono “unire le energie per agganciare uno sviluppo che al momento non ci appartiene più” e considerando la scuola come “la prima istituzione, in quanto forma il cittadino che è la risorsa principale delle nostre città”.
D’accordo con loro, il vice presidente Viscomi, ha detto che “ciò che fa uscire dalla crisi non sono le braccia ma la testa” e che “imprenditorialità non vuol dire semplicemente impresa, ma capacità personale di mettersi in gioco con qualità, capacità di innovazione e sperimentazione”, tutte cose che si ottengono solo attraverso la cultura. Poi ha aggiunto che, per queste ragioni, “è importantissimo che questa scuola sia aperta nel tardo pomeriggio” con tanti giovani studenti a frequentarla e a fare attività interessanti.
Lo studente Bonacci ha poi rivolto una domanda ai sindaci sull’assenza di una “consulta dei giovani” e sul funzionamento del centro di aggregazione giovanile che esiste a Soveria Mannelli.
Il sindaco Cardamone ha risposto che “i sindaci possono mettere a disposizione gli spazi per i giovani”, ma che anche “questa scuola è uno spazio aperto al territorio” che quindi svolge già una funzione importantissima di aggregazione e crescita sociale.
Il sindaco Sirianni si è detto favorevole alla “consulta dei giovani” proponendo anche il coinvolgimento in un unico organismo di ragazzi di entrambi i comuni. Ha aggiunto che i luoghi giusti e fatti apposta per i giovani, come appunto il centro di aggregazione giovanile, devono senz’altro essere messi a loro disposizione.
Il dirigente Caligiuri ha introdotto il tema dei NEET (i giovani che non studiano e non lavorano), che hanno raggiunto un numero preoccupante sul nostro territorio, chiedendo cosa può fare la Regione.
Il vice presidente Viscomi ha citato la risposta comunitaria di Garanzia Giovani, ammettendo che qui da noi è stata percepita più come “ammortizzatore sociale” che come reale opportunità di incontro tra domanda e offerta di lavoro; al contrario, bisogna “pensare e creare occasioni di lavoro serio”, invitando i ragazzi a “sognare, immaginare e costruire il futuro”. Rivestendo i panni del professore, anche a favore dei gruppi di ragazzi che hanno presentato in questa occasione delle idee d’impresa sviluppate nel corso dell’anno scolastico, ha poi spiegato che oggi ci sono solo due strade possibili per stare sul mercato: aumentare la qualità o abbassare il prezzo, ma che mentre quest’ultima introduce delle iniquità, come l’abbassamento del costo del lavoro, la prima si basa in modo virtuoso sull’innovazione di processo, di prodotto e delle strategie commerciali.
E proprio da una cultura della qualità, oltre che dell’identità, sempre tenendo al centro le scuole, si potrà ripartire, come territorio del Reventino-Savuto, sfruttando al meglio l’opportunità che ci sarà offerta dall’essere progetto pilota in Calabria per lo sviluppo delle aree interne.