Una bella cascata di capelli tra il biondo e il ramato e uno sguardo attento e concentrato sull’affresco da restaurare con amorevole cura. Ecco, in questa frase c’è l’essenza di Gessica Davoli e della sua passione per l’arte che l’ha portata ad iscriversi, dopo il diploma, all’Unical ed esattamente al corso di Conservazione e Restauro, una facoltà relativamente nuova dell’ateneo calabrese che ha laureato i primi studenti nel 2021.
Gessica, di Decollatura, aveva questa passione enorme per l’arte che ha trasferito in una serie di bei dipinti e l’ha portata, senza nessun dubbio a Cosenza in questa avventura accademica dai risvolti alquanto sorprendenti. In questa breve intervista che ci ha gentilmente concesso, Gessica ci racconta, infatti, la sua bellissima esperienza di restauratrice-studente, presso uno dei più rappresentativi luoghi di culto calabresi: la «Cattolica di Stilo» in provincia di Reggio Calabria.

L’edificio, di epoca bizantina, dal 2006 fa parte della lista dei candidati, insieme ad altri sette siti basiliano-bizantino calabresi, per entrare a far parte della lista UNESCO dei siti patrimonio dell’umanità. Fra l’altro la Cattolica è una delle chiese bizantine privilegiate e deve il suo nome proprio al fatto di possedere un battistero al suo interno. Nel 2015 è stata scelta per rappresentare la regione Calabria all’Expo di quell’anno.
La permanenza settimanale di Gessica nella città dei Bruzi ci consente solo di incontrarla telefonicamente.
Ciao. Ci è giunta la voce di questa tua particolarissima avventura in quel di Stilo, grande più o meno come la tua Decollatura, ma con un ragguardevole patrimonio architettonico e artistico.


“Si è stata una bella sorpresa. Il mio percorso è iniziato da lontano, quando mi sono iscritta al corso di Conservazione e Restauro all’Unical, un percorso a ciclo unico che mi avrebbe abilitata alla professione di restauratrice. Per la stesura della tesi, mi è stato proposto di lavorare su uno degli affreschi della Cattolica di Stilo, in particolare sull’Ascensione di Cristo, che si trova sulla volta della chiesa. È stato un onore poter lavorare su un’opera di così grande valore, all’interno di un edificio che rappresenta uno degli esempi più importanti del periodo bizantino in Italia”.
“La Cattolica di Stilo – ci racconta ancora la giovane restauratrice – è una chiesa che, pur essendo di piccole dimensioni, è carica di storia e offre tantissimi spunti interessanti da scoprire. È datata a partire dal X secolo e, grazie alla sua posizione, è riuscita a sfuggire alle numerose difficoltà che hanno attraversato la Calabria, principalmente ai terremoti, divenendo così un testimone diretto della ricca e variegata cultura della regione, che si è arricchita grazie all’incontro tra diversi popoli, dai bizantini agli arabi”.
Gessica è stata selezionata, lo ricordiamo perché comunque è un dato di fatto e ciò ha portato lustro a tutto il territorio del Reventino, tra tanti studenti per realizzare questo lavoro che si è articolato in vari momenti ed è durato alcuni mesi, concludendosi proprio nello scorso autunno.
Cos’ha significato per te questa esperienza in uno dei luoghi più belli e rappresentativi della nostra regione?

“Contribuire alla conservazione di un’opera così significativa, proprio nella mia terra, è stato per me motivo di grande soddisfazione e gratitudine. Ma ciò che trovo davvero speciale nel mio lavoro di restauratrice è la possibilità di vivere l’arte da una prospettiva unica, lontana dall’inevitabile confusione creata dalla presenza di visitatori. Ho avuto la fortuna di lavorare in momenti in cui i monumenti sono chiusi al pubblico e di poter osservare le opere da angolazioni diverse, come nel caso del restauro dall’alto sul ponteggio. È un’esperienza – ha concluso – che mi permette di entrare in contatto con la storia, toccando opere che hanno attraversato i secoli e varie vicissitudini che ne hanno determinato la storia e le hanno fatte arrivare fino ai nostri giorni”.