Si legge nella nota:
“Corrado Alvaro, i suoi scritti, le sue parole, rappresentano il più alto esempio di quella ’calabresitudine’ alta da riaffermare. Consacrare un luogo quale l’aeroporto principale della Regione, alla figura nobile, prestigiosa e illustre di Alvaro, rappresenterebbe un segnale assai positivo.
“Non si tratta di mera metonimia, di maquillage, di marketing dei luoghi. Viceversa, l’intento è proprio sottrarre al vuoto dei codici, delle etichette campaniliste o delle sigle fantasiose, quanto dovrebbe richiamare immediatamente, ossia senza intermediazioni e subito, il senso di appartenenza e la comune identità. Da rivendicare con orgoglio, senza chauvinismo, tanto più essa sia capace di viaggiare nello spazio e nel tempo.”
Proseguono Leporace e Passarelli:
“Secondo Alvaro ’… il calabrese vuole essere parlato. Bisogna parlargli come a un uomo che ha sentimenti, doveri, bisogni, affetti: insomma, come a un uomo’. Anche la Calabria ha un particolare bisogno di essere parlata, e vuole che si parli di Lei attraverso il suo figlio più prodigioso. Confidiamo che presto il nome di Alvaro viaggi da e per l’aeroporto principale quale veicolo di cultura e identità.”