di Claudio Caroleo –
È il 2002 quando Cinzia Sona realizza il progetto ‘’La voce dei conigli’’, di cui è attualmente fondatrice e presidente.
‘’La voce dei conigli’’ è un’associazione no-profit dedicata al recupero dei conigli abbandonati. L’associazione è capace di recuperare di media fino ad 80 conigli l’anno, i quali, prima di essere affidati alle nuove famiglie, verranno vaccinati e sterilizzati. La sua è un’idea generata dalla contezza di quanta poca informazione ci fosse riguardo queste meravigliose creature, e soprattutto dall’esigenza di informare la gente in modo chiaro sulla corretta gestione dei loro animali da compagnia.
Ma facciamo un passo indietro. E’ il 1999 quando il suo primo coniglietto Ciobin è entrato a far parte della sua vita. Ciobin è stato fondamentale per Cinzia, in quanto l’ha aiutata a conoscere ed ad informarsi sempre più in modo approfondito l’affascinante e curioso mondo dei conigli.
Grazie all’esperienza maturata con Ciobin, Cinzia diventa completamente vegan, dopo aver finalmente compreso quanto fosse eticamente sbagliato mangiare gli animali, o peggio ancora indossarli.
Inoltre, altra questione molto delicata, che le ha fatto cambiare un altro tassello del suo stile di vita, è la vivisezione. Infatti, da allora Cinzia ha smesso di utilizzare prodotti testati su animali.
Oltre a gestire l’associazione, Cinzia si occupa anche delle adozioni e della cura della parte social. Come ad esempio le pagine Instagram e Facebook, oltre naturalmente ai video che lei stessa progetta e realizza sul suo canale YouTube. Ad oggi, ‘’La voce dei conigli’’ è un solidissimo punto di riferimento in Italia. Io ho avuto l’immenso piacere di poterla intervistare. Qui sotto, le sue parole:
- Qual è stato il tuo primo approccio al mondo dei conigli?
‘’Il mio primo coniglio è arrivato nel 1999, erano i primi anni che i conigli nani iniziavano ad essere considerati animali da compagnia. All’epoca si sapeva davvero poco sulla loro gestione, la cosa che avevo capito da subito però, era di non tenerlo in gabbia. Inutile dire che quel piccolo batuffolo grigio che mi stava nel palmo di una mano mi aveva fatto letteralmente innamorare a tal punto da cambiare anche la mia vita. Poi, dopo Ciobin, sono arrivati altri conigli che avevo iniziato a recuperare da varie cessioni di persone che non li potevano più tenere. Nel 2002 ho deciso di aprire il sito www.lavocedeiconigli.it per raccontare la mia vita con i conigli e non solo. ‘’La voce dei conigli’’, nato come sito personale, negli anni è diventato un punto di riferimento in tutta Italia per gli appassionati di conigli. Nel 2007 dopo aver conosciuto altre persone con la stessa voglia di salvare conigli, ho ufficialmente fondato l’associazione‘’.
- Secondo te, l’Italia, rispetto a paesi come l’Inghilterra per esempio, ha un deficit di considerazione e sensibilizzazione nei confronti del coniglio, inteso a tutti gli effetti come animale domestico?
‘’In Inghilterra mangiare un coniglio è impensabile! Nella loro cultura è visto come un animale da compagnia a tutti gli effetti, come in Italia lo è il cane e il gatto. Non solo, ma in Inghilterra prediligono i conigli di taglia grande. Qui, al contrario, i taglia grande sono scelti come animali da “carne”. Si deve fare un passo avanti, sia culturale che legislativo, riconoscendo il coniglio a tutti gli effetti animale da compagnia. Purtroppo In Italia non esistono leggi a tutele del coniglio. Molte associazioni hanno lanciato petizioni per chiedere il riconoscimento legale; noi ci siamo riusciti e abbiamo inserito nel regolamento Comunale per la Tutela degli Animali di Verona, anche il coniglio! Un piccolo passo avanti sicuramente. Ritengo che il nostro lavoro informativo, sia fondamentale per favorire il cambiamento culturale‘’.
- Molta gente ancora sottovaluta l’intelligenza del coniglio, sei d’accordo?
‘’Questo accade perché ancora molte persone purtroppo lo tengono in gabbia. Chiaramente un animale chiuso senza possibilità di interagire, non riesce ad esprimersi al meglio. Un coniglio in gabbia non può far altro che rassegnarsi o mordere le sbarre per volere uscire. Tutti gli animali sono intelligenti, provano emozioni e dolore, è un dato di fatto. Un coniglio relegato in gabbia non solo soffre fisicamente, ma anche, e soprattutto, psicologicamente. I conigli sono esseri sensibili, intelligenti, affettuosi e molto socievoli. Non hanno nulla da invidiare a cani e gatti, con piccoli gesti sanno farsi capire perfettamente. Ad esempio, io, attualmente ho 5 conigli, tra cui due conigliette disabili che necessitano di più attenzioni.
Una coniglietta si chiama Amélie, fu trovata abbandonata e paralizzata; un’altra si chiama Sophie, a cui abbiamo dovuto far amputare una zampa a causa della cattiva gestione dei precedenti proprietari.
Straordinario come non solo dimostrino il loro affetto capendo che le curo, ma come abbiano totale fiducia in me. Poi c’è Albert, un coniglio di taglia grande tutto bianco, trovato abbandonato, sicuramente scappato da qualche contadino. Albert è il classico coniglio “da carne”, ma nonostante la sua stazza, si adatta benissimo a vivere in appartamento; adora dormire sul letto ed è veramente bravo ad usare la lettiera. Poi c’è Emy, una coniglietta trovata sempre abbandonata, che in inverno ama scaldarsi vicino al termosifone. Mi rende davvero triste sapere che tutt’ora ci siano conigli relegati in gabbia, male alimentati e spesso mai portati in visita da un veterinario. C’è ancora troppa superficialità da parte delle persone che spesso prendono questi coniglietti come gioco per i bambini, per poi, finito il divertimento, lasciarli in gabbia su qualche balcone o cantina, abbandonandoli ad un triste destino‘’.
- Qual è la tua opinione riguardo agli allevamenti intensivi destinati alla compra-vendita?
‘’Il coniglio mi ha decisamente cambiato la vita. Ho smesso di mangiare animali ed ho scelto uno stile di vita più etico e rispettoso verso di loro. Ho capito l’importanza dell’adozione e di non della compra-vendita. Dietro ad un allevamento c’è sempre una sofferenza per gli animali.
Non esiste un allevamento etico, esiste solo un interesse finanziario. Basta pensare alle coniglie sfruttate fino alla morte, chiuse in gabbia a sfornare cuccioli che poi vengono venduti ai negozi. Peggio ancora se parliamo di allevamenti di conigli da “macello” come il mio Albert. Gli animali non sono oggetti, non vanno venduti, ma scelti consapevolmente. La conseguenza della vendita di conigli è causa di acquisti poco consapevoli, di conigli mal gestiti, abbandoni e di nascite di animali con problemi genetici.
Il coniglio Ariete (quello con le orecchie pendenti) è una delle razze più richieste, quindi più allevate. A causa dei vari incroci fatti dagli allevatori i conigli di razza ariete sono tra i più predisposti ad avere problemi di salute‘’.
- Potresti dare qualche prezioso suggerimento per chi volesse accogliere un coniglio nella propria casa?
‘’Fondamentale capire se il coniglio può adattarsi al nostro stile di vita. Sconsiglio di prendere un coniglio se si ha già un cane, poiché essendo una preda, il rischio è alto. Idem se si hanno bambini troppo piccoli, il coniglio è un animale dall’ossatura molto fragile, una presa scorretta può causargli grossi danni. Valutare eventuali allergie che spesso sono causa poi di abbandono. Creare una zona sicura e priva di oggetti pericolosi, come alcune piante o fili elettrici. Avere cura della sua alimentazione, la quale dev’essere ricca di fieno e verdure, con annessa vaccinazione annuale. Sul nostro sito si possono trovare tutte le informazioni necessarie: www.lavocedeiconigli.it e adottare i coniglietti trovatelli‘’.
Claudio Caroleo