Esattamente 20 anni fa, Elisabeth Rosanò assistette alla morte della madre.
Assistere al femmicidio della propria madre è un dolore ineffabile che non trova espressioni per essere raccontato.
Ha invece trovato le parole giuste Elisabeth Rosanò, una ragazza resiliente che esattamente 20 anni a Campana ha visto la propria madre Anja colpita mortalmente da chi aveva promesso amore: il marito, il padre di Elisabeth.
Un incubo trasformato in una battaglia di civiltà da parte di Elisabeth che si è laureata in sociologia con una tesi dedicata proprio alla mamma.
Scrive Elisabeth in una toccante lettera: “Ciao mamma sono passati 20 anni da quando non si sei più. Non ci sono parole per descrivere questo vuoto, quanto tu mi possa mancare, ma io sono forte: mi hai lasciata bambina, ora sono donna. Sono forte, ma anche sensibile, cerco di essere sempre una persona migliore. Spero di renderti felice ovunque tu sia. Ti penso sempre qualsiasi cosa faccia e so che sei sempre con me a tenermi la mano proprio come facevi quando ero piccolina”.
Ancora nella commovente epistola vergata dalle lacrime di una figlia che ha perso per sempre il faro della sua vita: “Un giorno ci rincontreremo e staremo insieme per sempre. Spero un giorno di farti conoscere i miei genitori adottivi che per tua figlia fanno di tutto per consentirle una vita dignitosa. A presto mamma”.
Elisabeth Rosanò va spesso nelle scuole per parlare di femminicidio per far sì che certe tragedie non abbiano a ripetersi. Nel nome di Anja.
Enzo Bubbo