Con la morte di Enzo De Virgilio scompare uno degli ultimi grandi giornalisti calabresi.
La sua Agenzia Giornalistica Italia (Agi) è stata una grande palestra per i giovani che si sono avvicinati a questa difficilissima professione, poco amata in una terra dove troppo spesso si preferisce il silenzio al rumore, ritenuto molesto, dell’informazione libera.
Luigi Stanizzi
Enzo De Virgilio, oltre alla professione, ai suoi allievi ha insegnato il coraggio di scrivere senza condizionamenti, nei confronti di chiunque. Convinto che solo così giornali e giornalisti possono meritare autorevolezza e rispetto, ma anche il diritto di essere tutelati quando vengono ostacolati da potentati, incivili e/o criminali.
Enzo De Virgilio lascia una grande eredità professionale in tutti quelli che hanno avuto il privilegio di lavorare col lui.
Ora cercherò chissà dove di trovare qualche copia del suo “il Piccolissimo”, fra le tante iniziative editoriali che ha promosso, per riassaporare il suo stile graffiante, colto, ironico ma sempre equilibrato. Il suo modo di scrivere, in questo caso, che più rifletteva la sua personalità, fuori dagli schemi rigidi della notizia di agenzia.
Grazie Direttore Enzo De Virgilio, indimenticabile Maestro di Giornalismo.
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