Particolari in apparenza trascurabili. Particolari di una bellezza ormai perduta, estromessa forzatamente dal nostro quotidiano per rincorrere altri modelli, che nel mondo digitale hanno trovato un surrogato della vita vera e ne hanno progressivamente trasgredito le funzioni positive originarie.
L’autore dell’immagine ha dichiaratamente scattato una foto per «lanciare un appello sulla necessità dell’arte, sulla bellezza come elemento indispensabile alla vita. Magari cercando di capire come e quando sia avvenuta la rottura, il perché oggi gli artisti non abbiano più un ruolo nel quotidiano di ogni piccolo borgo».
Ma per porsi queste domande, non ha voluto fotografare, come sarebbe stato più normale, più semplice, la statua lignea posta nella chiesa dell’Immacolata a Martirano Antico, ma la sua base: un particolare, appunto!
La base di una statua sacra su cui raramente si posa lo sguardo dei fedeli, di solito attratto dal soggetto preminente, che si tratti di un Santo o di una Madonna.
Ma proprio qui sta la chiave per capire il modo di esprimersi di quegli artigiani, o forse sarebbe meglio dire artisti, che hanno arricchito le nostre chiese e tutti i luoghi di culto con opere dalla bellezza incontestabile, seppure contraddistinte dalla semplicità e, quasi sempre, dalla povertà dei mezzi a disposizione.
Questi artisti, spesso del luogo, o comunque in qualche modo “adottati” e riportati a unità con il territorio in cui sarebbe dovuta restare la loro opera, hanno curato ogni piccolo particolare, solo in apparenza trascurabile.
Perché il nostro sguardo, quando è ormai sazio della contemplazione della figura principale di una statua, viene finalmente rapito da tutti i particolari che ne fanno parte e non devono mai deludere, rovinando l’effetto di quella visione complessiva.
È per questo che l’artista che ha realizzato questa statua, in quei volti di angeli ci fa scoprire un mondo, un altro mondo, l’altro mondo. Forse, il paradiso!
«Il buon Dio è nei dettagli» disse una volta Gustave Flaubert o forse Michelangelo o tutti e due. E anche il cantautore e poeta Claudio Lolli, scomparso da poco in un silenzio cosmico dei media che lui avrebbe apprezzato non poco, in una sua poesia (tratta da Rumore rosa, 2004), con un’espressione apparentemente al livello massimo di laicità, ha voluto dirci: «L’esistenza di dio, o la sua assenza / non mi è remota / abbiamo appuntamento tutti i giorni /ora di pranzo, lui si materializza, / si transustanzia in un / campari soda». Neanche a dirlo, in un particolare!
di Raffaele Cardamone
In basso, la foto realizzata da Antonio Renda: