Se si è trattato di un inizio di resurrezione o di un semplice fuoco di paglia saranno i prossimi turni di campionato a dirlo. Quel che è certo è che oggi in campo si è vista una squadra, cosa che non accadeva ormai da tanto tempo.
Nel poco tempo che ha avuto a disposizione, il nuovo mister Tiziano Compiacente, coadiuvato dal suo vice Francesco Grande, ha dimostrato di saper mettere in campo i ragazzi e creare difficoltà a squadre di alta classifica, come Città di Aprigliano, che in realtà, anche in tutte le precedenti occasioni, tranne qualche rara eccezione come la capolista Mesoraca, sono apparse piuttosto modeste. Eppure venivano sempre a fare bottino pieno all’“Antonio Leo”.

Oggi, nonostante il solito arbitro che ha fischiato per tutto il primo tempo a senso unico, dopo il vantaggio meritato della squadra di casa, quasi a voler far pareggiare a tutti i costi gli ospiti fino al rigore generosissimo che ha rimesso tutto in discussione, non è mai venuto meno l’orgoglio, la volontà di giocarsela fino alla fine, di lottare come una squadra che vuole provare a evitare con tutte le sue forze la seconda retrocessione in due stagioni.
La partita, dopo un ottimo intervento a terra dell’esordiente portierino Marco Caruso, si metteva bene per la Garibaldina che passava al 20° pt con Franchino Elia (1-0). Bella azione di Buso che fintava il tiro e allargava a sinistra per l’esterno che rientrava sul piede destro e trafiggeva con un bel tiro a incrociare il portiere avversario.

Ma l’arbitro sembrava non vedesse l’ora di far pareggiare gli ospiti e concedeva il rigore per un presunto atterramento al limite dell’area. Al 35° pt, il direttore di gara indicava prima il punto di battuta di un’eventuale punizione dal limite ma poi cambiava idea e indicava il dischetto. Il portierino Caruso si opponeva al tiro ma sulla respinta la difesa, che forse non credeva nella sua prodezza, non era lesta a liberare l’area di rigore e dopo un batti e ribatti l’Aprigliano riusciva a pareggiare (1-1).
Gli ospiti poi passavano in vantaggio al 40° pt con un tiro da fuori area che si infilava sotto la traversa (1-2): un’incertezza perdonabile al giovanissimo Caruso che per il resto ha disputato una buonissima partita, apparendo sicuro e già pronto per la prima squadra.

Dopo il riposo, la Garibaldina tornava in campo con il piglio giusto, prendeva sempre più campo agli avversari e riusciva a pareggiare al 15° st con una punizione dal limite di Marco Buso, un tiro potente e preciso che sorprendeva il portiere avversario (2-2).
Ancora Buso, in stato di grazia, al 20° st riusciva ad arpionare un pallone filtrante e a scagliare un esterno secco e preciso nell’angolino siglando la sua doppietta (3-2).
Che la Garibaldina pecchi di ingenuità e spesso riesca a farsi male da sola non è una novità e anche stavolta l’esultanza eccessiva, togliendosi la maglietta e prendendo per questo un’inutile ammonizione, costerà cara allo stesso Buso e alla squadra.
Qualche minuto dopo, al 30° st, Buso si divincolava con un po’ troppo vigore dalla marcatura scorretta di un avversario e l’arbitro ammoniva entrambi, ma per lui si trattava di un doppio giallo, equivalente all’espulsione, che costringeva la squadra a giocare in inferiorità numerica l’ultimo quarto d’ora più recupero.
La squadra però, anche a seguito di cambi opportuni, non soffriva particolarmente il tentativo di arrembaggio da parte degli ospiti, si difendeva con un certo ordine e riusciva a portare a casa la meritata vittoria.
Ma la cosa più positiva è che c’è stata finalmente un’inversione di tendenza rispetto alle prestazioni degli ultimi mesi in cui la squadra sembrava un agnello sacrificale al cospetto di qualunque avversario. Dare continuità e non perdere questa voglia e questo entusiasmo sarà compito di tutti, a partire dal nuovo mister fino alla società, che ha fatto, seppure con un certo ritardo, la scelta giusta, come oggi ha dimostrato il campo che non mente quasi mai.
Raffaele Cardamone