Gli studenti dell’IIS Costanzo hanno risposto con un’accorata lettera alle polemiche sollevate in merito alla didattica a distanza che si sta proficuamente portando avanti in tutte le scuole dell’Istituto.
«In merito a tutte le polemiche nate intorno alla didattica digitale e, in modo particolare nei confronti del nostro Dirigente Scolastico, noi studenti dell’IIS Costanzo di Decollatura ci siamo sentiti in dover di dire la nostra.
Le polemiche nate nei confronti del nostro Dirigente Scolastico ci riferiscono addirittura di una diffida nei suoi confronti e riguardano una Circolare che intendeva regolare la modalità di fare didattica a distanza per tutti gli indirizzi del nostro Istituto.
Si parla, nella “diffida” di obbligo dei docenti a prestare attività lavorativa, con la citazione degli articoli 1256 e 1258 del c.c.
Sembra quasi che il Dirigente abbia preso una decisione unilaterale e arbitraria, mentre le disposizioni da parte del Ministero dell’Istruzione erano state ben chiare: “Lasciare la dimensione docimologica ai docenti, senza istruire particolari protocolli”.
La diffida vuole quindi far intendere che con questa decisione il Dirigente abbia violato il sacrosanto diritto della libertà d’insegnamento.
Noi alunni abbiamo seguito la vicenda e abbiamo voluto esplicitare anche dal nostro punto di vista come le accuse siano infondate e immotivate e come quasi sempre le apparenze ingannino, abbiamo letto la famosa Circolare n. 2, oggetto del contendere.
Nella Circolare non è mai riportata alcuna parola impositiva, le parole che si leggono sono: potranno, si consiglia, si raccomanda.
Secondo il DPCM del 4 marzo, i Dirigenti Scolastici devono attivare la didattica a distanza vista la sospensione forzata dei lavori scolastici, e questo è quello che, nella nostra scuola, è stato fatto.
Tutto ciò che si è deciso è stato semplicemente il frutto della collaborazione e coesione fra personale docente e Dirigente Scolastico, con il pieno appoggio da parte nostra.
Infatti, la volontà di superare questo periodo di angoscia e disagio si concretizza, nel nostro Istituto, con l’utilizzo di mezzi ausiliari alternativi e all’avanguardia al fine di facilitare, alleggerire e rendere più spensierato lo studio e, nonostante la separazione fisica, di farci sentire ancora una classe.
Tutto ciò è poi facilitato dal fatto che già da vari anni i nostri docenti usavano classi virtuali e altri strumenti consigliati dal Ministero dell’Istruzione per poter avere una didattica a 360 gradi. L’invito del Ministero a fare delle videolezioni e svolgere dei lavori online per non bloccare la didattica è stato accolto appassionatamente, anche perché già parte del nostro modus operandi.
Noi studenti, siamo rimasti molto colpiti dalla rapidità d’azione e dalla volontà dei professori, anche quelli con minore dimestichezza nell’uso della tecnologia, a cimentarsi in questa nuova esperienza, la didattica a distanza, per cercare così di trasmetterci un senso di responsabilità e un senso del dovere, mascherati dalla leggerezza dello studio fatto a casa, nell’ambiente per noi più comodo, nella nostra comfort zone.
Ciò che ci preme sottolineare è che alcune prese di posizione, risultano essere quasi scoraggianti verso il buon lavoro che si sta cercando di fare tutti assieme per non arrugginirsi, cercare di terminare l’anno scolastico con le giuste competenze e spronare i ragazzi di quinto a fare sempre meglio in vista di un esame di Stato, che ancora non sappiamo come sarà, e che, senza questa metodologia di lavoro, risulterebbe essere ancora più difficile da affrontare, in quanto sforniti del necessario apprendimento ottenuto dalle spiegazioni dei docenti.
Inoltre quello che ci preme molto dire è che più di tutto non vogliamo smettere di imparare, e anzi accogliamo gli spunti che ci possono offrire i nostri docenti anche in un periodo come questo, cercando di portare alla normalità un momento storico che sembra essere surreale.
Crediamo quindi nel lavoro che stanno facendo concordemente il dirigente e i nostri docenti e ci affianchiamo per sostenere loro e la nostra didattica a distanza in un momento come questo, dove l’unione fra tutti e l’uso di tutti i mezzi possibili devono essere avvalorati da un po’ di sacrificio, un po’ di lavoro in più e la volontà di continuare a imparare e crescere insieme.
Ci sembrano immotivate tante polemiche in merito alla didattica digitale. Facendone una questione sindacale, si condanna l’ottimo lavoro che stiamo svolgendo tutti insieme, col risultato di “distruggere senza creare” e in contrasto col pensiero di studenti e docenti che fanno del loro meglio, nonostante le mille vicissitudini e gli ostacoli che ci si presentano.
Vogliamo quindi concludere così: la nostra scuola non è una grande scuola a livello di numeri ma, proprio questo, porta a farci conoscere tutti all’interno dell’Istituto e, più che mai, porta a un rapporto fra professore e alunno molto stretto, che si traduce in un rapporto di rispetto reciproco e stimolo bilaterale.
È facile capire quindi che non è assolutamente un obbligo la didattica a distanza, ma solo un altro percorso iniziato assieme, con la forza e l’intenzione unanime di docenti e alunni. Il nostro dirigente e i nostri docenti, ci stanno dando la possibilità di continuare il nostro lavoro scolastico anche da casa.
Vogliamo difendere questa possibilità concessaci, in quanto vediamo, in tutto ciò, crescita e unione».