Andrea Filice è un musicista e cantante calabrese, originario di Carpanzano, un piccolo borgo della provincia cosentina.
Appassionato di musica, sin da piccolo, inizia gli studi giovanissimo. Dopo aver studiato in Calabria, completa il suo percorso a Milano.
Nella grande città si avvicina al canto, studiando con il grande Ubaldo Bruno. Tornato in Calabria, prosegue con grande successo il suo cammino musicale.
Nel 2024, la sua carriera prende una svolta, con l’incontro del giovane produttore Elio Cozza. Da qui, la storia continua, giorno dopo giorno…
L’ho raggiunto per scambiare con lui due chiacchiere e mentre sorseggiamo un ottimo caffè gli chiedo:

D) Andrea, hai un lungo trascorso professionale, ma andiamo agli esordi della tua passione musicale. Come è nato il tutto?
AF) Partiamo da molto lontano. Ho iniziato a suonare nella banda del paese di Carpanzano all’età di 7 anni. Da subito ho scelto come strumento la tromba, perché la vedevo primeggiare, squillare. Ascoltavo già i dischi di Nini Rosso e poi le colonne sonore di Morricone, dove appunto la tromba faceva da padrona. Poi è stato un crescendo, ho iniziato a suonare la chitarra: mi piaceva molto la musica leggera e tutti i generi, dal jazz al liscio. Ho avuto anche la fortuna di poter girare con altre formazioni musicali Locali ed ogni nota era un’emozione immensa.
D) Come nasce la tua passione per la composizione e per la scrittura delle canzoni?
AF) La a prima canzone la composi all’età di 14 anni, insieme ad un amico del mio paese: Dino Vigliaturo. Il brano (che prima o poi inciderò) era una dedica agli emigranti dedicata agli emigranti. Ho sempre avuto una passione per le rime e per la poesia, ma soprattutto mi piaceva metterla in musica. Sono cresciuto nella generazione ’80/’90 e ho tratto ispirazione dai grandi cantautori del tempo: Ramazzotti, Vasco, Baglioni etc. etc. Da qui sono nati alcuni testi da me scritti e poi musicati.
D) Come nasce una tua composizione?
AF) È una questione di stati d’animo, di benessere o malessere interiore oppure molte volte di Lampi improvvisi. Qualche brano nasce dal testo e poi trasportato sul pentagramma. Altri al contrario nasce prima una melodia ed in base appunto come ci si trova emotivamente in quel frangente vengono fuori le parole. Alcune volte proprio mentre studiavo con la tromba mi veniva un fraseggio che poi armonizzavo e subito dopo adattato un testo che combaciasse perfettamente con la linea melodica . Ma alla fine cito una canzone di Vasco: le canzoni son come i fiori nascono da sole … poi sta a noi farle ricordare nel tempo.
D) Tra le esperienze professionali fatte, qual è quella che maggiormente ti è rimasta nel cuore?
AF) Premetto che per vari motivi la musica per me è un secondo lavoro o meglio una passione remunerativa. Nella vita mi occupo di trasporti, logistica e vendite. Musicalmente parlando, le esperienze che occupano un posto maggiore nel mio cuore, sono quelle fatte negli anni trascorsi a Milano. Le ore trascorse in conservatorio, suonare in formazioni orchestrali classiche e leggere , dove ho potuto osservare ed apprendere il senso di fare musica. Sono state esperienze temprato e fatto crescere, nonostante qualche delusione e qualche porta chiusa in faccia. Non ne ho una in particolare perché chi vive la musica con umiltà, di ogni singola esperienza fa tesoro e la porta sempre nel cuore.

D) Andrea, questa è una domanda difficile da fare a un autore e compositore, ma io voglio fartela: tra le tue innumerevoli composizioni qual è quella che ritieni più bella e alla quale sei maggiormente legato?
AF) Ammetto di avere difficoltà a rispondere a questa domanda. Probabilmente quella che mi piace maggiormente è “Donna”, il brano darà il titolo al mio album che uscirà penso tra marzo ed aprile. Un brano cantato da molti in vari concorsi ed ora pubblicato dalla Cozza Production di Elio Cozza (la mia casa discografica). Ne approfitto per sottolineare che è stato Elio Cozza ad arrangiare e produrre il brano. Ha fatto un lavoro straordinario, rendendo il pezzo una vera hit.
D) il tuo passato è la musica, il tuo presente è la musica, il tuo futuro sicuramente sarà la musica, è vero? (Quali progetti hai per il futuro?)
AF) Tra marzo e aprile uscirà un mio album. Inoltre sto scrivendo testi per altri artisti emergenti, cito Max Pagano che, al momento di questa intervista, pubblica il brano “Guarda”, scritto da me ed arrangiato da Elio Cozza. Sto, inoltre, scrivendo i testi per l’album del mio gruppo musicale “Calabriapop”, quasi tutti in dialetto. La scelta del dialetto non è casuale. A mio avviso si sta perdendo e non deve accadere: i giovani devono conoscerlo!
In più, recentemente ho scritto il testo della canzone “Un Divo nella nebbia” cantata da Marco Cozza (che ringrazio infinitamente), proposta proprio in occasione della presentazione dell’omonimo libro dedicato a Mario Gualtieri. Stiamo preparando il live estivo con tante novità e tanti inedito. Poi la collaborazione attiva con Elio Cozza che a mio avviso è uno dei migliori arrangiatori presenti sul mercato nonostante la sua giovane età.

D) Cos’è per te la musica?
AF) Altra domanda difficile da rispondere. Provo a risponderti con poche parole: per me la musica è vita!
C’è stata nei momenti brutti, nelle circostanze difficili mi ha dato un grande aiuto.
Non accade mai che io trascorra un giorno senza suonare.
La musica è un pezzo di me.
EM) Grazie Andrea per questa piacevolissima chiacchierata. Ricordiamo ai nostri lettori che se vogliono ascoltarti possono farlo tramite la tua playlist, al seguente link (clicca sotto per far partire il video):
AF) Grazie a te, Ernesto, per questa chiacchierata e spero che non si limiti solo a questa intervista il nostro incontro…
di Ernesto Mastroianni