di Claudio Caroleo –
Giuseppe Zavaglia, classe 1986, è un modello e attore calabrese. La sua carriera comincia realizzando vari servizi fotografici, sfilate di moda e campagne pubblicitarie per brand di abbigliamento e gioielli. Successivamente partecipa a vari concorsi di bellezza per Mister Italia, Mister Europa, Un Bello per il Cinema e nel 2012, anno in cui entra anche nel mondo del cinema e della recitazione. Ma per varie vicissitudini è costretto a mollare tutto. La sua determinazione lo motiva a riprendere in mano la sua passione e così ricomincia la sua nuova vita da attore. Infatti, tra i vari lavori a cui ha preso parte, possiamo citare il film L’Oratore, la famosa serie Sandokan, Judas Gospel, oppure l’opera teatrale La Traviata, al Teatro Comunale di Catanzaro.
Giuseppe, in questa intervista, ha voluto parlarci di sé e dei suoi progetti, rispondendo ad alcune domande.
– C’è stato un momento particolare che ti ha fatto capire che il cinema era la tua strada?
Sì, durante le riprese del mio primo cortometraggio. Era un piccolo progetto indipendente, ma per me è stato come se fossi su un grande set. Ricordo la sensazione di essere completamente immerso nella storia del personaggio. In quel momento ho capito che avrei voluto fare questo per tutta la vita.
– Cosa è per te la recitazione?
Per me la recitazione è la vita stessa. Non riesco ad immaginarmi la mia vita senza la recitazione. Anche quando sono a casa, mi metto davanti lo specchio e recito monologhi, o varie scene di film. Questo, per cercare sempre di migliorare e tenermi allenato.
– Un ruolo che sogni di interpretare e un progetto a cui vorresti partecipare?
In genere mi fanno interpretare sempre il ruoli negativi. Ma io vorrei che mi dessero la possibilità di dimostrare che posso essere duttile, e in grado di spaziare tra i ruoli più disparati. Per quanto riguarda un progetto.. Mi piacerebbe molto lavorare sia su tematiche leggere come la commedia, ma soprattutto in un film d’azione o in un dramma psicologico. Adoro quei ruoli che richiedono uno sforzo fisico e mentale, perché ciò permette di andare in profondità sulla costruzione del personaggio.
– La tua determinazione quanto ti ha aiutato?
Ci sono stati momenti duri nella mia vita in cui ho sofferto parecchio per via di vicissitudini famigliari, sono stati momenti in cui mi sentivo perso e ho rinunciato a tutto. Ma la passione per la recitazione mi ha salvato e mi ha dato la forza per andare avanti. Quando penso che devo farcela per forza perché io ho ‘’fame’’.. E la fame secondo me è l’elemento che fa la differenza.
– Cosa ti aspetti dal futuro?
Spero di continuare a crescere sia come attore che come persona. Vorrei mettermi alla prova con ruoli sempre più complessi e con registi che ammiro. Ma soprattutto rimanere sempre fedele a me stesso.
Giuseppe, con questa intervista, si è voluto raccontare, mettendo a nudo le sue emozioni e la sua grande passione per il cinema. Ricordiamo la varie esperienze artistiche a cui Giuseppe ha preso parte.
Film:
L’ Oratore (prod. Ahora Film);
Uomo d ‘onore (prod.Vision Film);
Judas Gospel (prod. Rai/Anus Dei);
Marguerite Gautier (prod. MiC e premiato al Borgia Film Festival);
Corpo Vivo (premiato al Festival del Cinema Italiano come migliore cortometraggio)
Serie TV: Sandokan (prod. Rai/Film Commission Calabria)
Teatro: La Traviata; Grease Musical