Il Comitato pro ospedale del Reventino commenta l’episodio che poteva avere un epilogo tragico come quello di San Giovanni in Fiore.
<< Il pomeriggio di venerdì 10 a Scigliano scorre lentamente, il borgo adagiato sulla collina sembra immerso in un placido riposo. Non è così per un suo cittadino molto noto, G.S. un settantenne d’improvviso comincia a sudare freddo e vomitare. Sono da poco passate le 17, e G.S. non sta proprio bene e lo comunica al fratello che notando la situazione e ipotizzando un infarto se lo carica in macchina per cercare di raggiungere prima possibile, guidando nelle tortuose strade interne piene d’insidie, l’ospedale di Soveria Mannelli.
Durante il viaggio qualcuno dei parenti chiama il 118 (sono attimi in cui non comprendi quale possa essere la situazione migliore) la risposta della centrale è fulminea: vi mandiamo un’ambulanza? L’elisoccorso? Potrebbe atterrare sul campo di Colosimi? Non è il caso rispondono i parenti, anche perché siamo a 10 minuti da Soveria e oramai è quasi notte.
Arrivati al pronto soccorso G.S. vomita ancora, per i sanitari è tutto chiaro, c’è un infarto in corso. L’uomo viene preso in carico e sottoposto a stabilizzazione clinica. Deve essere trasportato in cardio-chirurgia a Catanzaro, ma necessita di un’ambulanza con medico a bordo, e il medico non c’è.
Viene allertata Lamezia Terme che invia un’ambulanza con medico, intanto il tempo passa. Dopo aver percorso gli oltre 30 chilometri che separano Lamezia da Soveria, l’ambulanza arriva e carica l’uomo sul mezzo di soccorso. Ora ci sono da fare altri 50 chilometri per raggiungere Catanzaro tra i tornanti della vecchia statale 19 che è sempre un rischio.
Verso le 19 G.S. finalmente arriva a Catanzaro, dove gli vengono impiantati 3 stent e quindi viene messo in salvo. Per sommi capi, da quanto ci hanno riferito parenti e conoscenti, il fatto al 99% dovrebbe essere questo.
I parenti ci hanno esortato a mettere in risalto la loro soddisfazione per come G.S. è stato trattato nel Pronto soccorso di Soveria, con grande professionalità e umanità.
Per una serie di circostanze abbiamo raccontato una storia che solo per una serie di variabili e di fortuna è andata bene. Potevamo, altrimenti, raccontare un’altra narrazione simile a quella accaduta giorni fa a San Giovanni in Fiore >>.
Comitato pro ospedale del Reventino