di Giancarlo Caroleo –
Lo stimatissimo medico pneumologo, dott. Guido Mosca, ma contestualmente cultore e studioso meticoloso delle Arti e del Bello, quale nipote per via materna del Maestro Musicista Salvatore Caroleo,detto Senior (poiché, a sua volta, zio dell’omonimo ad altrettanto Musicista Salvatore Caroleo, detto Junior/1916/1989) pubblicava, qualche anno addietro, un scritto che ne raccontava la vita e l’opera.
L’attendo dottore Mosca, per una serie di circostanze, si era trovato a vivere per quasi un decennio nella stessa casa (appunto, quella materna) con il Maestro, ad Ascoli Piceno, avendo perciò avuto modo di conoscerlo più da vicino, nella fase ultima della sua vita e, quindi, di poterne apprezzare doti umane, sensibilità, l’estro artistico maturato e tradotto in saggezza e lungimiranza.
Oggi, a distanza di anni ed in concomitanza del 35° anniversario della morte del succitato Salvatore Caroleo Junior (1916/1989), nipote diretto del Senior che fu anche il suo primo Maestro, risulta essere doveroso ri-parlare del Nostro, la cui figura resta indelebilmente legata alla Storia della Musica Colta, in seno al riguardante il mare magnum della Composizione per Banda Musicale, sia da punto di vista delle tecniche di elaborazione compositiva, sia in relazione al valore estetico e della narratologia musicologica.
Di per sé lo scritto del dott. Mosca si rappresenta, in maniera magistrale, per la sua completezza di sintesi e di contenuti (peraltro, ospitati in una edizione tipografica originalissima, pergamenata e di facilitante lettura per l’ottima scelta dei caratteri e dei colori, integrata da fotografie e sinossi delle opere); e, proprio per tale ragione, in continuità con lo stesso scritto, vale la pena addurre ulteriori riflessioni che riguardano, da un lato, la relazione che intercorre tra i due Maestri (zio e nipote) e, dall’altro, il tentativo di risalire anche alla storia della formazione artistica del Maestro Senior, finora inesplorata, data anche la difficoltà di reperire dati e fonti attendibili.
Il primo aspetto è quello delle relazioni intercorrente tra i due: entrambi, seppur in tempi diversi, erano transitati dal contesto in cui operava la Banda Musicale della Marina dell’Arsenale di Taranto; tutti e due partiti da Gagliano, laddove hanno svolto attività di Maestri Direttori e Concertatori; entrambi, a diversi livelli, hanno varcato la soglia creativa dell’Arte della Composizione, con esiti magistrali e permanentemente validi sia sul versante dell’utilizzo puntuale della tecnica compositiva colta, sia riguardo la sfera dell’estetica e del gusto.
L’altro aspetto è quello della loro genesi musicale: se del Maestro Junior è stato possibile ricostruirne le fasi, del Maestro Senior, per come sopra fatto cenno, non si hanno informazioni esaustive e plausibili, anche in relazione al dato di fatto che la sua Arte di Direttore e Concertatore Bandistico, ma ancor di più di Compositore ed Arrangiatore, rimanda a modelli accademici colti e di raffinata concezione estetica e tecnica, coerenti con i canoni e i dettami dell’Antica Scuola di Composizione napoletana. Pertanto, la spiegazione della precisione armonica e contrappuntistica dei suoi capolavori, congiunta alla costante rielaborazione di partiture di taglio Sinfonico che erano, sistematicamente, coadiuvate dall’utilizzo di un organico strumentale completo ed integrato, in maniera avanguardistica, anche da idiofoni e strumentini di varia portata e sonorità, analogamente allo stile compositivo dei musicisti del tempo.
Salvatore Caroleo Senior, arrivato ad un certo punto della sua vita, nel 1920, quarantenne, sceglie di recarsi negli Stati Uniti, dapprima a New York, a seguire a Niagara Falls, accompagnato dalla moglie Donna Concetta Calobraro (di Borgia). Si imbarca già come Maestro di Musica e, in America, prosegue la sua professione, assumendo da subito incarichi di direzione di vari gruppi bandistici. Conseguendo da subito ampio e meritato successo. Oltre oceano diventa famoso. Ed è proprio in quella terra lontana che compone la sua opera migliore “Grandinata col sole”, Marcia Sinfonica di impianto maestoso e tema a programma, nell’intento di rappresentare in musica le sensazioni percepite dalla visione e dell’ascolto del fluire delle Cascate del Niagara nella loro grandiosità! Il Maestro rientrava nel 1924 a Gagliano, benestante e portatore di Chiara fama, mentre veniva chiamato a dirigere alcune bande musicali dell’entroterra (tra tutte, Tiriolo (Prov. Catanzaro) e Aprigliano (Prov. Cosenza).
Insomma, nella sua sintesi più significativa, la figura dell’uomo e del musicista, eclettico Maestro del suo tempo, già direttore del Coro Parrocchiale delle Chiese del Rosario e del Carmine di Gagliano, così come insegnante e guida pedagogica di tanti giovani avviati all’arte musicale (tra cui, come prima detto, suo nipote Salvatore Caroleo Jr) e, più di tutto, insigne Direttore, Concertatore, Compositore ed Arrangiatore. E’ certo che il suo iter formativo, ancorché esito della sua naturale predisposizione all’Arte musicale (talché dotato di Orecchio assoluto e, perciò, capace di discriminare ex abrupto le altezze dei suoni, il timbro, l’intensità e la loro fonte di origine), avrà avuto senz’altro il coadiuvo dell’Accademia, atteso che le soluzioni armoniche e contrappuntistiche adottate nelle sue opere, unitamente alla maestria tecnica dell’organizzazione e nello sviluppo delle partiture prodotte, si rappresentano di alto livello e, soprattutto, ineccepibili e formalmente esatte dal punto di vista della Pratica compositiva.
Da notizie raccolte da fonti orali, soprattutto di riporto, parrebbe che la frequentazione della Banda della Marina gli avesse permesso di conoscere Maestri compositori che lì gravitavano, provenienti dall’unica istituzione musicale del tempo, appunto, il Conservatorio di Musica San Pietro a Majella di Napoli. Da questi maestri avrebbe sistematicamente preso lezioni di Armonia, Strumentazione e Composizione. Al riguardo suo nipote, nonché suo allievo della prima ora, il M° Salvatore Caroleo Junior, in più occasioni aveva affermato, rivolgendosi ai propri allievi nel corso delle lezioni di Armonia che impartiva loro, quanto segue: …Le composizioni dello Zio Salvatore, mio maestro erano, per davvero, raffinate e soprattutto perfette nell’Armonia (scienza della composizione), nel Contrappunto, nello sviluppo della Strumentazione… Tutto nella regola, senza mai errori di quinte nascoste, di risoluzioni forzate, di presenza di linee melodiche parallele e contrastanti coi dettami del moto delle parti…
Nel richiamato Opuscolo scritto dal dottore Mosca è indicato, tra l’altro, il copioso repertorio generale delle opere.
Lo stesso Mosca ha provveduto, di recente, ad offrire una lapide commemorativa che è stata affissa sulla parete della casa che fu del Maestro, a Gagliano, ricordo che, congiuntamente ad un altro marmo che ricorda entrambi i maestri (Salvatore Caroleo Senior e Salvatore Caroleo Junior, zio e nipote…), affisso nel 2016,a sua volta ad un edificio pubblico ad uso sociale, sempre a Gagliano, perpetua, nel tempo, la sua Arte.
G.C.