Non c’è limite al ridicolo, per certi politici. Ed anche per certi ossequiosi opinionisti.
Si pensava che nell’Aprile del 2011 si fosse toccato il fondo politico-istituzionale quando la Camera con 59 Deputati della Lega e 230 del PDL (la Meloni e la Casellati erano tra questi ultimi, per ricordarne due di rilievo attuale) votavano dicendosi convinti che Berlusconi affermava il vero quando era intervenuto per la liberazione di Ruby, in quanto era nipote di Mubarak, Presidente dell’Egitto. Votarono per non consentire alla Magistratura di procedere nell’indagine. Nella ricostruzione dei fatti il Presidente Berlusconi si trovava a Parigi in missione diplomatica. Informato dell’avvenuto arresto di Ruby da un’amica di questa, si precipitò a telefonare alla Questura di Milano “imponendone” la “scarcerazione”, perché nipote di Mubarak e non si doveva rischiare un incidente diplomatico.
Il perché un Presidente del Consiglio lasciasse il tavolo di incontro diplomatico per precipitarsi a telefonare alla Questura di Milano per far scarcerare una minorenne è affidato alla immaginazione dei lettori.
Le cronache successive sulle condotte, sugli elenchi delle agendine e sui soldi e sulle ospitalità generosamente devoluti a tante signorine hanno dato ripetuti riscontri alle immaginazioni più audaci.
Anche perché era una generosità sospetta. Assegni unidirezionali, destinati soprattutto a giovinette avvenenti. Mai a farsi un giro alle fermate della MM, davanti alla Stazione Centrale dove avrebbe trovato schiere di sfortunati e reali bisognosi.
Fatti suoi! E no.
Lo fanno in tanti!
Mai come il “nostro”.
Egli ha ostentato in maniere anche volgari le sue tendenze e morbosità. In Francia, Repubblica presidenziale, quando le Personalità di rilievo pubblico, pur con comportamenti riservati, se pescati, la pagano cara e per azioni giudicate fraudolenti ancor di più; Sarkozy ne sa qualcosa. Negli USA, in Inghilterra e in Germania sono costretti alle dimissioni sulla base di “soli” comportamenti di molestie.
Quando Uno è Deputato e, ancor più, Presidente del Consiglio deve dar conto.
Ha giurato di rispettare la Costituzione.
Invece Berlusconi ha abusato platealmente dei suoi poteri intralciando le indagini e le inchieste in ogni occasione temuta a Lui sfavorevole: a volte senza presentarsi, a volte perché “consigliato dai suoi avvocati di avvalersi della facoltà di non rispondere”.
Si è sempre portato in Parlamento uno stuolo di avvocati impegnati a studiare le sue cause. Come Ghedini. Risulta quasi sempre assente. Per anni ha l’unico impegno a tirarla alla lunga nei processi con Berlusconi imputato, fino alla prescrizione.
Quando ha avuto qualche assoluzione la Magistratura è stata considerata giusta. Altrimenti lo ha perseguitato!
Associato, nella fondazione di Forza Italia, a condannati per intrecci mafiosi ha fatto sempre affidamento al silenzio dei Soci, alla lunghezza e alle tortuosità processuali. Alle Persone di buon senso basta sapere della sola telefonata alla Questura e della successiva “imposizione” di scarcerare la ragazza per capire la chiara violazione della separazione dei poteri. Sta continuando: entra al San Raffaele da ammalato quando si avvicina una udienza di un processo che lo vede imputato, per poi girovagare fino a Bruxelles, imperturbabile. Condannato e finito ai servizi sociali, pluri-prescritto, con processi in corso, forte del sostegno di canali televisivi e di giornali propri, e di altri compiacenti, sentendosi onnipotente, confidando sugli alti consensi inizialmente ottenuti, ha operato ad Arcore come si fosse realizzata lì una sorta di “satrapia”.
Intanto stanno riuscendo ad “inquinare” il dibattito politico, ad impedire serie riflessioni sulle crisi valoriali, economiche sociali e politiche vissute nella realtà dagli italiani comuni. Recentemente si sta mostrando più strumentalmente ragionevole, con un ammiccamento interessato finanche verso i 5stelle, dopo averli insultati e denigrati per anni!
Tanto sono stati sconci i suoi comportamenti che la stessa Meloni se ne allontanò con un certo “disgusto”.
Ora, presa da un’euforia fuori luogo, pompata dai media, autoconvintasi di potersi considerare di grandi capacità – Io sono Giorgia- e di grandi destini politico- istituzionali si è aggiunta al gruppetto guidati da Tajani e da Gasparri, che indicano Berlusconi candidato del centrodestra al Quirinale. Fa sobbalzare l’affermazione della portavoce Licia Ronzulli: “…l’elezione di Berlusconi al Quirinale sarebbe il giusto risarcimento (!?!) di quanto ha dato e fatto per il nostro Paese…” Una vera blasfemia!
La Meloni lo fa aggiungendo un di più, attribuendo al suo ex Presidente una qualità completamente sconosciuta ai Cittadini, mai mostrata né “sospettata”.
Ella afferma “… Berlusconi può essere eletto Presidente perché è un Patriota!…”
Un’affermazione che produce da sola un grande stridore tra i reali comportamenti passati e presenti di Berlusconi e le qualità di onorabilità richieste ad un candidato al Quirinale.
Inoltre tale attribuzione evidenzia tutta la malizia opportunista della proponente, frammista ad incultura.
Da tempo è stato rilevato come la Giorgia si è appropriata di questo nobile termine, Patriota, usandolo strumentalmente quale attributo identitario di sé e di coloro che Le sono vicini.
Dovrebbe riprendere un libro di Storia.
Leggere e comprendere quale percorso si è compiuto per avere una Patria e Chi vi ha contribuito davvero.
L’Idea di Patria ha lontani promotori. Specificamente in Letteratura: Dante, Petrarca, Machiavelli, Alfieri… Foscolo… Leopardi, Manzoni…
Ci sono state molte sollevazioni di “popoli” europei e nei diversi continenti, anticolonialiste, per il superamento degli Imperi.
Per la nascita delle Nazioni e delle Patrie.
La cultura illuminista, accanto alla proclamazione dei Diritti naturali, aveva profuso le Idealità dell’Indipendenza dei Popoli.
Le rivolte per la proclamazione di una Italia unita, di una Patria, che ha un significato valoriale maggiore rispetto all’essere Nazione, ci riportano al primo Risorgimento.
Uno dei protagonisti tra i tanti, sicuramente tra i più teoricamente efficaci, è Giuseppe Mazzini con il suo scritto indicativo: Doveri dell’Uomo.
Al quarto capitolo sviluppa i Doveri verso l’Umanità.
Al quinto i Doveri verso la Patria.
Al sesto i Doveri verso la Famiglia.
Come si legge, prima di tutto pone i Doveri verso l’Umanità.
Per i Doveri verso la Patria indica alla base della Comunità il perseguimento della uguaglianza, della libertà, della indipendenza, della umanità e della giustizia.
I Patrioti del primo Risorgimento perseguirono l’Indipendenza e l’Unità della Penisola conquistando la formazione del Regno d’Italia, proclamato il 17 Marzo del 1861.
Non completo.
Il corso degli eventi successivi (Terza guerra di Indipendenza, Breccia di Porta Pia, Prima guerra mondiale,) completò l’unificazione territoriale e l’indipendenza.
Durante il Fascismo l’Idea di Patria fu snaturata, stravolta, venne identificata con uno sfrenato nazionalismo che ripiegò il corso della Storia all’indietro.
Dobbiamo sempre restare consapevoli che il cammino storico di una Comunità è soggetto a processi di evoluzione e o di involuzione.
La Rivoluzione francese ha conquistato il diritto ad essere Cittadini.
Sta agli abitanti se vogliono essere Sudditi o Cittadini.
Durante il Fascismo si rimase sudditi. Tragicamente sudditi.
Bruno Vespa in questi giorni, presentando il suo libro – Da Mussolini… a Draghi – riconduce il fallimento di Mussolini all’atto di Dichiarazione di Guerra in conseguenza dell’Alleanza con la Germania di Hitler.
Vespa si rivela un riduzionista, ossequioso sempre ai poteri del momento.
In verità il fallimento del Fascismo sul terreno delle libertà e dei diritti politici e civili, con una terribile esperienza di disumanità, va ricondotto al suo stesso nascere, al suo stesso essere la manifestazione di propositi di dominio, di alcuni su altri, di persecuzione e di annientamento anche fisico degli avversari, fino alla deportazione razzista degli Ebrei, di gruppi di “nemici politici”, di Zingari e di Omosessuali.
La Liberazione dal nazifascismo ha richiesto un Secondo Risorgimento, indicato dall’8 Settembre 43 al 25 Aprile del 1945, giorno di Festa della Liberazione, che il duo Meloni – Salvini detesta. Non scordiamocelo e non sottovalutiamolo.
Ecco, durante i diciannove mesi di Resistenza, la lotta dei Partigiani ha contribuito vittoriosamente a riconquistare Unità e Indipendenza, sconfiggendo i nazifascisti della R.S.I (Repubblica Sociale Italiana-detta Repubblica di Salò) e le Divisioni tedesche che, dopo l’Armistizio, su ordine di Hitler, rimasero come truppe di occupazione in territorio nemico.
Ai Patrioti del primo Risorgimento si sono ispirati i Partigiani divenendo quindi i nuovi Patrioti del secondo Risorgimento. Loro all’Unità e all’Indipendenza riconquistate hanno aggiunto i Valori nuovi della Cittadinanza, con la realizzazione di una nuova forma di Stato: non più la Monarchia ma la Repubblica, ordinata sui Principi istituzionali e valoriali della Carta Costituzionale.
Oggi Tutti siamo Cittadini uguali nei Diritti e nei Doveri.
Principi da attuare pienamente. Ma, sta molto a Noi stessi.
Tutti potevano e possiamo dire di “voler bene alla Patria”. E restiamo Cittadini però.
I Patrioti veri sono altri e corrispondono giusto giusto al significato dato alla parola dal Dizionario Zingarelli: Patriota è “Chi ama la Patria e lo dimostra lottando e sacrificandosi per essa “ (pag. 1352 Ed. 2001). Ci vedete un Berlusconi?
Non risulta che l’Accademia della Crusca (né altra sede di linguisti) abbia modificato il significato estendendolo fino a comprendere nelle attività istituzionali i suoi improbi comportamenti. Tanto è.
In più è utile rilevare un altro aspetto circa il termine “Patriota”.
Nel dopo Liberazione.
In Italia, ma un po’ dappertutto, ad ogni guerra finita, sono sempre in troppi quelli che vogliono salire sul “carro del vincitore.” Nel fine Aprile 45 moltissimi si presentarono alle sedi Comando per ottenere l’attestato di “Partigiano”. Fu necessario in più tempi disciplinare e selezionare le richieste sulla base di reali appartenenze al “movimento della lotta di Resistenza”. Il C.L.N.M.R.P. (Comitato di Liberazione Nazionale Regione Piemonte) su direttive del C.L.N. indirizzò una circolare a tutti i Comandanti ad ogni livello perché, nel rilasciare gli attestati, si specificassero tre livelli di appartenenza: Partigiani, Patrioti, Benemeriti.
A seconda della durata di appartenenza ad uno dei gruppi di lotta partigiana, di partecipazione armata alle azioni, di comportamenti rilevati, di conseguenze sofferte, si poteva ottenere una specifica attestazione, comprovata da un “Foglio notizie” minuziosamente descrittivo, con firma dei Comandanti di Brigata, di Divisione e del C.L.N. di Zona.
Quindi.
Ci sono Patrioti risorgimentali delle Guerre di Indipendenza e ci sono Patrioti forgiati nella Lotta di Liberazione , durante la Resistenza.
Terzi tipi di Patrioti non ci sono.
Per un verso dobbiamo sperare che non ce ne sia mai più bisogno.
Piuttosto ci sono troppi patriottardi. E non meritano certo di aspirare al Quirinale.
Comunque, lasciamo stare le circolari e le direttive del CLN. E’ Storia di Liberazione. viviamo da tanti decenni in una Repubblica parlamentare, democratica istituzionalmente su base costituzionale. Appunto. Richiamiamoci ad Essa.
L’art. 54 recita:
– Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservare la Costituzione e le Leggi.
I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge. –
Più chiaro di così!
Egregi politici, parlamentari e regionali, chiamati a votare per eleggere il prossimo Presidente della Repubblica, tenetelo Tutti bene in mente questo indispensabile requisito.
È stato voluto dai Padri costituenti dell’Italia liberata, di ogni collocazione politica. Valutate guidati dal semplice buon senso su Chi merita di rappresentare “onorevolmente” gli Italiani, non solo in Italia, ma in Europa e nel Mondo.
Se al Centrodestra e a qualcun altro ancora piace impuntarsi su Berlusconi per reconditi fini, allora vuol dire che davvero si può rischiare di scendere ancora più in fondo di quanto non sia avvenuto nell’Aprile del 2011. Non lo meritiamo.
Ultima considerazione: la Giorgia Meloni ha chiuso la festa di “Atreju” (un personaggio fantastico) giorno 12 Dicembre scorso.
Ha riproposto una serie di rituali invettive. Presuntuosa com’ è divenuta rilascia giudizi di capacità e di incapacità per cieca polemica. Qui non si riprendono.
Interessa piuttosto rilevare che non ha mai pronunciato, né si è mai sentita nel passato pronunciare con la giusta contrarietà a quanto successo, una sola parola a ricordo dei Caduti civili di Piazza Fontana, Caduti nella strage neo fascista del 12 Dicembre 1969. La strage che diede l’avvio ad una successione di tragici attentati contro le istituzioni repubblicane. Tutte mirate a bloccare il processo democratico di avanzamento dei ceti popolari.
La Repubblica ha avute tante ostilità fin dalla nascita. Alcune stragi processualmente hanno evidenziato l’ordito di trame di ambienti fascisti, di deviazioni massoniche ( della stessa P2, alla quale Berlusconi si era iscritto – come la Commissione coordinata da Tina Anselmi ha appurato), di comparti dei servizi segreti nazionali ed esteri…
Non ha proferito parola. Neppure un cenno.
Ciò appare emblematico di una mentalità politica che continua a cercare consensi nell’ area destroide reazionaria. Altro che volere apparire di “destra liberal conservatrice”!
Speriamo in un moto di resipiscenza generale.
Vogliamo essere rappresentati da un Presidente che renda vero prestigio e vero onore alla Patria, sulla scia di un Pertini o dell’attuale Mattarella, senza togliere meriti ad altri… Einaudi… Azelio Ciampi…
W la Repubblica, W la Costituzione italiana!
Angelo Falbo