La campagna nazionale “Mettiamoci in Gioco” era arrivata a Lamezia Terme lo scorso dicembre, portando alla costituzione di un coordinamento regionale sul gioco d’azzardo patologico. Al coordinamento avevano aderito diversi associazioni del sociale e imprenditoriali: Coldiretti Calabria, Lega Consumatori, Federconsumatori, Libera, ARCI, Associazione per i Diritti degli Anziani, Centro Comunitario AGAPE, Coordinamento Regionale Enti Ausiliari, CNCA Calabria onlus, Fondazione Italiana Comunità Terapeutiche, Federazione Italiana Degli Operatori dei Dipartimenti dei Servizi delle Dipendenze e Associazione VIVERE IN Calabria.
L’obiettivo di questa campagna, che ha fatto tappa in diverse regioni, è quello di sollecitare la politica ad impegnarsi nella stesura di una nuova regolamentazione a livello nazionale, in merito all’offerta di gioco d’azzardo.
Il tema è particolarmente sentito in Calabria dove i dati relativi al gioco d’azzardo giustificano una certa apprensione in relazione al fenomeno delle ludopatie; basti ricordare che, nel 2016, i calabresi hanno giocato complessivamente 1.820 milioni di euro. Di questi quasi due miliardi di euro giocati, quelli che devono essere conteggiati come perdite pure sono circa 472 milioni (al netto della mega vincita da 165 milioni avvenuta al superenalotto). Ma quello che preoccupa di è più è la crescita di queste cifre rispetto al 2015 ed il fatto che la maggior parte del gioco avviene nelle slot machine e nelle video-lottery che si possono trovare negli esercizi pubblici e nelle sale da giochi.
Meno facili da raccogliere e mettere a fuoco sono i dati relativi al gioco online. La lista dei casino autorizzati AAMS è piuttosto lunga e non è sempre semplice aggregare i dati in base alla provenienza dei giocatori.
Il coordinamento Calabria di Mettiamoci in Gioco alla fine dello scorso anno aveva indicato la volontà di impegnarsi soprattutto in azioni rivolte alla Regione e ai Comuni affinché intervengano per proteggere la salute pubblica.
I punti di maggiore pressione saranno quindi le distanze minime dei locali che ospitano apparecchi di gioco dai luoghi sensibili, la definizione di orari di gioco limitati, la regolamentazione della pubblicità, la progettazione e realizzazione di attività informative ed educative rivolte soprattutto ai giovani per la riduzione della “domanda di gioco” ed infine la promozione di incentivi per i locali che non ospitano slot machine.
Pochi giorni prima delle elezioni, l’appello di Mettiamoci in Gioco è stato raccolto da una delegazione dei candidati di Liberi e Uguali di Lamezia Terme. che hanno sottoscritto la campagna, dichiarando che il taglio dell’offerta complessiva del gioco d’azzardo, la riduzione della pubblicità e la destinazione di più risorse al trattamento del Gap sono interventi davvero urgenti.
Anche il Consigliere regionale Arturo Bova, promotore di un testo di legge per il contrasto alla ‘ndrangheta, ha sottolineato che il tema della lotta al gioco d’azzardo patologico e alle infiltrazioni criminali nel settore , debbano essere battaglie trasversali a tutte le forze politiche ed una priorità del prossimo governo. Chiaramente Bova si riferisce in particolare al gioco illegale offline ed online, che sono diventate nuove aree di business per le cosche calabresi.
Le iniziative del coordinamento calabrese di Mettiamoci in Gioco sono assolutamente lodevoli e necessarie, tuttavia sembrano non mettere perfettamente a fuoco il tema del gioco e della dipendenza. Già altre realtà territoriali hanno sperimentato i cosiddetti distanziometri senza però ottenere eclatanti risultati nella riduzione del Gap. Per quanto riguarda invece il rapporto tra i giovani ed il gioco, è sicuramente urgente intervenire con attività di prevenzione ed informazione per far sì che possano avvicinarsi al gioco in modo responsabile, ma è anche necessario avere una conoscenza più realistica ed approfondita del comportamento di gioco dei ragazzi.
Grazie ad uno stretto rapporto con la tecnologia, i giovani spesso preferiscono rivolgersi alle opportunità offerte dai casinò online, dove possono giocare con slot machine, poker o scommesse sportive dal computer o dal proprio telefono. I siti di gioco online offrono già una barriera contro il gioco minorile, bloccando l’accesso a chi non ha ancora compiuto 18 anni; inoltre consentono di giocare anche gratuitamente grazie alla presenza di bonus casinò e di versioni Demo dei giochi. Questi elementi, uniti ad una corretta educazione degli utenti per renderli capaci di godere del gioco come forma di intrattenimento responsabile, è la via che si dovrebbe seguire. Ora la palla passa alle forze politiche che prenderanno il potere grazie all’esisto delle elezioni di domenica scorsa. Nei prossimi mesi vedremo davvero cosa verrà fatto per i cittadini calabresi.