«Vigilare sui contratti pirata per salvaguardare welfare e diritti. Il mio appello all’economia sana. Nella nostra regione si stanno diffondendo sempre più contratti pirata, creando in un mercato del lavoro già disastrato, altre disuguaglianze a discapito dei lavoratori e delle loro famiglie. Si tratta infatti di accordi che non rispettano i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro e gli accordi sottoscritti dai sindacati maggiormente rappresentativi con salari al di sotto dei minimi di retribuzione previsti».
A parlare così, come riporta una nota pervenuta in redazione, è il segretario Fisascat Cisl Calabria, Fortunato Lo Papa, della struttura sindacale che ha una sede operativa a Lamezia Terme.
«Il sindacato – spiega Lo Papa spiega – viene da una storia di forte riconoscimento negoziale, un percorso orientato dalla Contrattazione. La nostra legge è il contratto. Il nostro approccio è sempre stato quello di chi mette il tema del lavoro e del riscatto salariale sempre al centro di uno scambio complessivo che agisca anche sulle leve della produttività e dell’innovazione. Siamo consapevoli che il lavoro non è una variabile indipendente dello scacchiere economico sociale. Non c’è norma che da sola possa creare le condizioni per un aumento dell’occupazione».
«La crisi economica e occupazionale generata dalla pandemia rischia di aggravare ancora di più l’applicazione nel settore terziario dei contratti pirata. È importante allora mantenere alta la guardia e non accettare forme di ricatto che vadano a ledere i diritti dei lavoratori e a logorarne la dignità – aggiunge il sindacalista – . Quanto accaduto nei giorni scorsi a Lamezia Terme con l’operazione Sheffileld, eseguita dalla Guardia di Finanza, ha portato alla luce le condizioni di sfruttamento alle quali erano sottoposti i dipendenti di una ditta di trasporti ma altro non è che uno spaccato di quanto si sta diffondendo. Non possiamo fare finta di non vedere».
Lo Papa punta il dito contro tutte quelle situazioni che violano i Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro sottoscritti dai sindacati maggiormente rappresentativi, portando i lavoratori a ricevere salari più bassi dei minimi previsti. «Ma non si tratta solo di una questione economica – sottolinea Lo Papa -. A venire meno con questo tipo di contratti sono spesso anche il welfare contrattuale, sanitario e sociale, diritti come malattia, infortuni, maternità e ferie».
«Il turismo è pane per in nostri territori, ma proprio questo settore così strategico e dall’ottimo bacino occupazionale è quello che più si presta a questo tipo di accordi. Nel lavoro stagionale, infatti, – aggiunge il segretario regionale – i contratti pirata sono estremamente diffusi, così come il part-time su carta e un’instabilità e precarizzazione diffusa. Ore e ore di lavoro pagate pochi euro al giorno generano frustrazione tra i lavoratori che a volte preferiscono non accettare le offerte e rimanere a casa. Ma lavoro è un diritto – rimarca Lo Papa – e va retribuito in maniera equa e consona, nonché tutelato e difeso».
«Lo stesso accade anche in altri settori come il commercio e il terziario, i contratti pirata stanno diventando prassi e questo non possiamo permetterlo» incalza il cislino che richiama l’attenzione poi anche sull’importanza della sicurezza sui luoghi di lavoro e sull’applicazione e il rispetto delle norme che tutelino il lavoratore. «Mi appello – conclude il sindacalista – all’economia e all’imprenditoria sana calabrese, conscio delle macerie lasciate dal Covid e delle perdite accumulate, affinché non si faccia abbindolare dalle sirene di una contrattazione fasulla che lede con un effetto domino l’intera economia».