Nella ricorrenza dei 150 anni dell’anniversario di nascita i cattolici cosentini hanno voluto ricordare la figura di
don Carlo De Cardona, sacerdote nato a
Morano Calabro il 4 maggio 1871, che è stato l’
apostolo della redenzione sociale dei contadini e dei lavoratori calabresi, è quanto espone una nota pervenuta in redazione che di seguito pubblichiamo.
Il prete moranese, subito dopo la sua ordinazione sacerdotale (7 luglio 1895) fu nominato primo segretario del vescovo mons. Camillo Sorgente, che gli affidò l’incarico di organizzare il movimento cattolico cosentino, sulla scia della Rerum novarum, dando vita alla Lega del lavoro e alle Casse rurali. Per tenere unito il suo
“popolo” De Cardona
diede vita a giornali e a forme organizzative sociali molto interessanti. Non c’è saggio storico sulla
Calabria dei primi anni del Novecento, che non cita l’azione sociale decardoniana, come la più importante e significativa presenza dei cattolici nell’agone sia sociale che politico.
De Cardona non è stato mai dimenticato a Cosenza, già nel 1966 il Comune gli dedicò una strada, 50 anni fa, in occasione del centenario della nascita fu inaugurato un medaglione bronzeo in piazza Parrasio, che fa pendant con quello posizionato dieci anni prima al papa Leone XIII, il promulgatore della Rerum novarum.
A cura di un gruppo di sacerdoti e laici cattolici fu costituita la sezione studi “Carlo De Cardona” che fino a qualche anno fa ha tenuto desta la figura del sacerdote.
Per i 150 anni della nascita di De Cardona, l’Ufficio pastorale dell’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano per i problemi sociali e il lavoro, in collaborazione con il Centro studi calabresi “Cattolici Socialità Politica”, ha invitato i cattolici cosentini a partecipare alla celebrazione eucaristica, nella Cattedrale di Cosenza. La funzione, che si è svolta martedì 4 maggio 2021 alle ore 18, è stata presieduta dal vicario generale mons. Gianni Citrigno; subito dopo c’è stato un omaggio floreale al medaglione che ricorda De Cardona.
Causa Covid-19 le altre iniziative programmate, sono state rinviate alcune a metà giugno, altre a luglio, di particolare significato la mostra bibliografica “Don Carlo De Cardona e i personaggi della Rerum novarum a Cosenza” curata dalla Biblioteca nazionale di Cosenza, che sarà consultabile anche attraverso il web.
Da segnalare due passeggiate. La prima a Cosenza nei luoghi che hanno visto la presenza decardoniana, il quartiere operaio dello Spirito Santo e Cosenza Casali dove nel 1907 venne costruita la palazzina denominata “Casa operaia”, primo esempio in Calabria di edilizia popolare, inoltre la visita all’istituto delle Suore minime della beata Elena Aiello che ospitò don Carlo dal 1940 al 1948.
La seconda passeggiata, sulle rive del fiume Arente tra i Comuni di Rose e San Pietro in Guarano, dove la Lega del lavoro di De Cardona fece costruire una centralina elettrica che diede l’illuminazione pubblica al paese di San Pietro in Guarano, sette anni prima della città di Cosenza.
Il Centro studi calabresi “Cattolici Socialità Politica” ha già pubblicato tre quaderni “Studi e ricerche su don Carlo De Cardona e il Movimento Cattolico in Calabria”, curate da Demetrio Guzzardi, nei prossimi giorni verranno presentati anche ai seminaristi del Pontificio Seminario teologico regionale “San Pio X” di Catanzaro.