Molta eco hanno suscitato in questi giorni le dimissioni del capogruppo della minoranza in Consiglio regionale, Filippo Callipo. Così, trasversalmente, tutti i gruppi consiliari si sono uniti per respingerle e chiedere un ripensamento all’imprenditore. In una nota, che pubblichiamo integralmente, il Presidente dell’Assemblea regionale, Tallini, ha espresso questa intenzione, parlando a nome di tutto il Consiglio.
“Colleghi Consiglieri, nell’annunciare che tutti i gruppi consiliari hanno espresso l’intenzione di respingere le dimissioni dell’on. Filippo Callipo, voglio subito precisare che questo atto politico non è – mai come in questo caso – una prassi d’ufficio o un vuoto riconoscimento”.
“Ritengo – prosegue la nota – invece che si tratti di un serio e forte richiamo di tutto il Consiglio regionale al senso di responsabilità e alla sensibilità politica del Cavaliere Callipo, nella speranza che possa contribuire ad una sua riflessione profonda sulle motivazioni delle dimissioni. Non è mai accaduto nella storia del regionalismo calabrese che il capo riconosciuto delle opposizioni abbandoni dopo solo quattro mesi la postazione politica e istituzionale a cui lo hanno delegato migliaia di elettori”.
“Il mio, ovviamente – sottolinea ancora Tallini -, non è un rimprovero al Cavaliere Callipo che stimo enormemente come uomo e come imprenditore di successo. Non ho condiviso il taglio da lui dato alle dimissioni perché credo che le motivazioni vere e più profonde della sua delusione e della sua amarezza siano da ricercare negli ingiusti e ingenerosi attacchi alla sua persona da quello che io chiamo il “club dell’antipolitica”, gli “antagonisti da salotto” che passano il loro tempo a tessere trame contro i loro avversari. Non mi piace – afferma ancora Tallini – entrare in un dibattito che appartiene tutto al centrosinistra e in particolare al Partito Democratico, ma trovo molto sensate le riflessioni che ha fatto uno dei principali sostenitori della candidatura del Cavaliere Callipo alla presidenza della Regione, l’imprenditore De Masi. Anch’egli, da uomo libero che combatte il malaffare e la criminalità, ritiene che il posto del Cavaliere Callipo sia qui, in questa Assemblea, dove non rappresenta sé stesso, ma i 245 mila elettori calabresi che hanno creduto nel suo progetto”.
“Onorevole Callipo – prosegue lo scritto – , l’immagine di un Consiglio Regionale delegittimato dopo appena quattro mesi non è veritiera e non ci fa onore. Più volte ho ammesso errori di valutazione e incomprensioni tra maggioranza e opposizione che non fanno bene all’Istituzione”.
“Ciò non vuole dire – conclude la nota – che questo Consiglio non abbia le carte in regola per fare un ottimo lavoro, così come abbiamo dimostrato in occasione dell’approvazione del bilancio e di altre leggi e provvedimenti.
Anche nel Consiglio odierno si discuteranno pratiche importanti, argomenti vitali e strategici.
Io penso che lei, privandola di una guida riconosciuta e scaturita dall’elettorato, indebolirà la sua parte politica e più in generale tutto il Consiglio regionale. Ascolti dalla voce dei gruppi le motivazioni della decisione di respingere le sue dimissioni e si conceda un momento di riflessione prima di compiere un atto che lascerebbe un’ombra sulla sua esemplare vita di uomo e imprenditore”.
Nel corso dell’assemblea di Palazzo Campanella, è arrivata anche la comunicazione da parte del Pd che ha annunciato per bocca dell’On. Tassone, il voto favorevole alle dimissioni di Callipo. Ecco di seguito la nota del Partito democratico.
“Il provvedimento che voteremo oggi è un adempimento formale del Consiglio, così come previsto dal Regolamento. Allo stesso tempo, però, rappresenta anche un passaggio che impone, a questa Assemblea e a ciascuno di noi, una riflessione rigorosa”.
“L’atto delle dimissioni – prosegue la nota – è una decisione che matura, anzitutto, nella dimensione individuale, sulla quale questo Consiglio nulla può eccepire. Si tratta di un atto che ha un suo significato – anche e soprattutto – sotto il profilo della funzione istituzionale e della rappresentanza politica. Ad oggi, noi per primi, dobbiamo assumerci un onere maggiore per rispettare il ruolo che ci è stato affidato dai cittadini calabresi. E saremmo degli ipocriti se decidessimo di non porci questo problema. Perché, fare delle affermazioni – apprezzabili, condivisibili – che vanno nella direzione di voler aiutare la Calabria a scardinare vecchi schemi e logiche superate dalla realtà storica, ed aprire una stagione di rinascita per questo territorio, comporta delle responsabilità ben precise”.
“È difficile, certamente. Comporta dei sacrifici, senza dubbio. Ma è nostro dovere – sottolinea ancora Tassone -; bisogna avere il coraggio di sporcarsi le mani, perché mai il cambiamento è stato servito stando seduti sulla poltrona di casa. E invece bisogna stare sul campo, perché le resistenze ci sono eccome”.
“E allora, noi dobbiamo assumerci questa ulteriore responsabilità. Da un lato, dobbiamo continuare a svolgere la nostra funzione in maniera virtuosa, mettendo a disposizione dei cittadini quante energie ed entusiasmo possibile. Dall’altro, abbiamo la necessità di indicare una direzione e di compiere delle scelte rigorose nel percorrere una strada nuova”.
“Io credo che il Partito Democratico – conclude l’esponente di minoranza – abbia le intelligenze e le capacità per farlo, senza rincorrere nessuno. Altrimenti, se così non fosse, faremmo bene ad abbandonare il campo. Per queste ragioni, che ho provato succintamente ad esporre, non essendo stato coinvolto – né io né gli altri consiglieri di questo schieramento – in un confronto su questo problema, annuncio il mio voto favorevole alle dimissioni del consigliere Callipo”.