La storia come maestra di vita: Cropani non dimentica l’Olocausto, lo fa grazie all’edificante testimonianza di Sebastiano Ligarò e Massimino Guzzetti.
Il prossimo martedì 1 giugno, alle ore 11,00, presso la Prefettura di Catanzaro, all’interno della Sala Tricolore, in occasione della “Festa della Repubblica” sarà consegnata, si legge in una nota stampa della Pro-loco di Cropani, la medaglia d’onore a Pasquale Ligarò, figlio dell’eroe cropanese Sebastiano Ligarò, e a Francesco Talarico, nipote dell’eroe Massimino Guzzetti, entrambi deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto durante la seconda guerra mondiale.
“L’onorificenza, concessa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, è un riconoscimento postumo molto importante – il commento dei famigliari di Sebastiano e Massimino – per noi motivo di grande orgoglio. La Medaglia d’Onore è uno spunto per ricordare chi ha subito gli orrori della guerra, perché queste vicende umane non cadano nell’oblio. L’onorificenza è anche motivo di lustro per la nostra città, che ha mandato in guerra molti dei suoi figli. Auspichiamo che altri contattino la Pro Loco di Cropani che si è attivata in tal merito affinché ottengano simili benemerenze“.
Il militare Sebastiano Ligarò, in forza al 14° Reggimento Artiglieri, fu catturato dai tedeschi l’8 settembre 1943 e deportato nei campi di concentramento nazisti in Germania. Liberato il 1° aprile 1945 dagli alleati, riuscì a raggiungere a piedi e con mezzi di fortuna il piccolo paese natio di Cuturella. Il militare Massimino Guzzetti, fu catturato dai tedeschi 8 settembre 1943 e deportato nei campi di concentramento nazisti in Germania. In data 21 aprile del 1945 fù liberato dagli alleati, riuscì a raggiungere a piedi e con mezzi di fortuna il piccolo paese di Cuturella Italienische Militär-Internierte, fu il nome ufficiale dato dalle autorità tedesche ai soldati italiani catturati e deportati nei territori del Terzo Reich nei giorni immediatamente successivi alla proclamazione dell’Armistizio (8 settembre 1943). Dopo il disarmo, soldati e ufficiali vennero posti davanti alla scelta di continuare a combattere nelle file dell’esercito tedesco o, in caso contrario, essere inviati in campi di detenzione in Germania, venendo considerati “prigionieri di guerra”. In seguito cambiarono status divenendo “internati militari” (per non riconoscere loro le garanzie della Convenzione di Ginevra) ed, infine, dall’autunno del 1944 alla fine della guerra, “lavoratori civili”, in modo da essere sottoposti a lavori pesanti senza godere delle tutele della Croce Rossa loro spettanti.
“Un risarcimento morale che lo Stato ha desiderato tributare ai propri cittadini, vittime di una tragica parentesi della nostra Storia nazionale “, si legge in una nota della locale Pro-loco di Cropani rappresentata da Angelino Grano .
“Tale giornata, sarà simbolo della riaffermazione dei valori di dignità, libertà ed uguaglianza – ribadisce il presidente Grano – sarà l’occasione, per i familiari degli insigniti, di rievocare il ricordo di vicende personali di grande dolore e di commemorare la memoria dei propri cari, per i cropanesi, e non solo, di inorgoglirsi per aver avuto, nel nostro territorio, tali esempi. Su suggerimento di un nostro compaesano che vive a Roma, Rosario Grano , che si ringrazia, sin da subito ci fu l’interessamento della Pro Loco di Cropani, la quale ne capì l’importanza, e colse l’opportunità per Cropani di vedere riconosciuti i suoi eroi dimenticati ed importi nei Lager tedeschi.” Analoga onorificenza , sempre attraverso il diretto interessamento del presidente Angelino Grano, è stata accordata anche a Giuseppe Rodolà, insignito con la medaglia d’onore.
Cropani fa esercizio di memoria per indicare alle nuove generazioni fulgidi esempi di rettitudine.
di Enzo Bubbo