Colosimi – Bagno di affetti e stima dai suoi ex alunni e genitori per Ciro Servillo maestro elementare in pensione, ritornato a Colosimi dopo tanti anni in veste di scrittore per presentare il suo romanzo “Pietre scarlatte” Collana “I Luoghi della Storia” Comet Editor Press.
L’evento, organizzato dal Comune si è svolto all’aperto in Piazza Plebiscito che in presenza di un numeroso pubblico (molte donne) che oltre al primo cittadino Manolo Talarico e l’autore sono intervenuti: Barbara Rizzuto, consigliere comunale; Eugenio Maria Gallo, docente-storico; Pasquale Taverna, docente e giornalista e Antonio Simarco assessore alla Cultura di Rogliano.
Dopo i saluti del sindaco, la lettura di alcuni brani del libro della consigliera Rizzuto, l’assessore Simarco ha sottolineato alcuni aspetti importanti della vita di Ciro Servillo “uomo di grande spessore culturale e di grande umanità, che ha lasciato un segno tangibile nella comunità di Colosimi quale ex maestro elementare”.
Il professor Gallo ha dapprima detto che Il romanzo, ambientato a Rogliano nel periodo post-unitario narra la drammatica storia d’amore tra un giovane aristocratico (Enrico) e una popolana (Assunta) conclusa tragicamente. Poi sottolinea che Servillo “scrive per gli altri e per trasmettere sensazioni”. La prima fatica letteraria dell’autore per Gallo, a primo impatto potrebbe sembrare “di amore e morte, ma non è così. Basta soffermarsi sui temi portanti del libro per capirlo”. Prosa che coinvolge, conclude il docente, e la fabula va oltre, centrali sono “memoria e sentimento” e non manca la presenza di uomini di malaffare, ideali e rassegnazione. Il romanzo dice Taverna è avvincente e cattura il lettore e lo proietta nel tempo per rivivere l’infanzia e assaporare le tradizioni. Storia d’amore impossibile per quei tempi, continua, un amore ricambiato tra un nobile e una popolana. Oggi è tutto diverso, asserisce Taverna, per un amore che si lascia altri arrivano e sentimenti e valori non contano poi tanto. Valle del Savuto “culla culturale” (numerosi gli scrittori e poeti) i cui libri (microstoria) dovrebbero essere studiati a scuola, un collant tra passato e presente. Italia e Calabria, conclude, “vera emergenza sociale” e invita la famiglia, la scuola e gli enti a promuovere la lettura, le cui conseguenze sono negative per la partecipazione democratica e lo sviluppo del territorio.