Chi è animato da un’ardentissima vocazione religiosa sa come ergersi a guida spirituale e lascia sempre una traccia indelebile di sé.
Vale per Mons. Fortunato Morrone, appena nominato arcivescovo metropolita di Reggio Calabria-Bova.
L’investitura dell’apprezzato religioso scavalca confini provinciali e ha avuto una bella eco anche nella piccola Cerva, paesino pedemontano in provincia di Catanzaro.
Edificante la testimonianza di Anna. Non cerca vetrine la cittadina cervese e non vuole far conoscere il suo cognome, ma ci tiene a proferire ad alta voce queste parole:
“Auguri a don Fortunato Morrone per la Sua nomina ad Arcivescovo Metropolita di Reggio Calabria-Bova. Ho avuto modo di conoscerlo in passato.
Solo pochi incontri, avvenuti parecchi anni fa, ma importanti per apprezzare l’impegno di don Fortunato, e dei suoi collaboratori, nell’accoglienza e nell’inclusione di persone che per motivi diversi necessitavano di un sorriso, di una frase, di un gesto che potessero consolare e confortare, guidare nel cammino di fede, non sempre solida.
Quando necessario sapeva stare in silenzio, in attesa che fosse l’altro pronto a parlare, sempre in una posizione di ascolto, senza forzature o prediche.
Questo incontro è stato di grande aiuto quando la vita ha presentato momenti non proprio semplici, perché oltre alla malattia e alla morte, si sono trovati muri di gomma che nulla hanno da spartire con l’amore per il prossimo.
In quei momenti il sorriso e le parole di don Fortunato sono stati un conforto e una motivazione a credere che in Calabria ci sono persone con un grande cuore, pronti ad accogliere tutti.”
Fortunato Morrone proviene dal clero di Crotone-Santa Severina, è stato parroco di San Leonardo di Cutro e anche docente di teologia sistematica presso l’Istituto teologico calabro: ora nuova sfida per chi non difetta di virtù.
di Enzo Bubbo